Social media, come migliorare la qualità delle immagini

– Articolo di Filippo Corsi –

Sul web sono presenti moltissime guide con le famose “photo size guide”, sulle varie dimensioni che i differenti social network adottano per le immagini che vengono postate su di essi.

Non preoccuparsi di rispettare le dimensioni che i social network indicano nelle loro guideline vuol dire lasciar ridimensionare le nostre foto agli algoritmi di Instagram o Facebook.

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Il risultato non potrà che lasciarti scontento, in quanto (nonostante gli algoritmi di resizing siano migliorati molto negli anni) l’obiettivo di quest’ultimi è ridimensionare l’immagine facendo in modo di ridurne in primis il file size, così da ottimizzare lo spazio totale occupato nei server, facendo quindi risparmiare soldi ai social network.

In questa guida, invece che fornire le solite info sul ratio e max size delle foto per i social, vedremo 3 punti quasi mai discussi che ti permetteranno di caricare le foto in modo da fargli rendere il massimo possibile.

Prima di iniziare però voglio sfatare un mito e chiarire fin da subito che le foto che caricherai su instagram o facebook subiranno sempre un leggero downgrade di qualità a prescindere da cosa tu possa fare, questo per dei motivi tecnici che ora andrò a spiegare.

Una volta che un’immagine viene postata, solitamente ig e fb terranno in storage tre diverse dimensioni della foto, in modo da sopperire ai diversi formati dei vari dispositivi (computer, tablet, smartphone)
Immagina quanto lieviterebbero i costi per facebook se non venisse applicata nessuna compressione e si tenessero non una ma ben tre versioni della stessa foto ad alta risoluzione. Non sarebbe sostenibile.

Qua sotto infatti ecco un esempio delle diverse versioni in storage della stessa immagine, in questo caso su instagram.

FILE SIZE

Caricare le foto alla massima dimensione possibile non basta per avere il massimo della qualità. Anzi spesso anche se rispettate il ratio, può essere solo dannoso postare immagini dalle grandissime dimensioni.

Dopo molti test eseguiti da parte di diversi esperti freelance ed agenzia media, si è arrivati alla conclusione che attualmente l’algoritmo di compressione più aggressivo di ig e fb entra in azione tra i 1300kb ed i 1600kb di dimensione della foto.

Quindi questo vuol dire che ogni foto con dimensione superiore ad 1.6 mb sicuramente sarà soggetta all’algoritmo nonostante voi abbiate rispettato i rapporti di altezza e larghezza dell’immagine.

Per essere sicuri che l’algoritmo di compressione ‘più pesante’ non si attivi ti consiglio di regolare la qualità di output del jpg quando si è in fase di export delle foto (trovate questa funzione sia in lightroom che in photoshop ma anche in varie app ed altri software di photo editing free).

Il mio consiglio è di non superare gli 1.3 mb per essere certi di non avere compressione visto che gli algoritmi cambiano spesso e fb non dichiara ufficialmente a che dimensione file entrano in funzione proprio perchè hanno tutto l’interesse che vengano caricati i file con compressione, così da limitare lo spazio usato nei loro server)

Se non sei tu a creare i contenuti media, chiedi a chi consegna il materiale di esportare i file ad un massimo di 1.3 mb nel caso le foto dovessero essere pensate per un upload per i social.

Usare lo slider della quality del file output intorno al 73% è perfetto per essere sicuri di avere il giusto rapporto qualità-file size.

Sharpening

Come dicevo all’inizio, un downgrade del file sarà sempre effettuato dai social, qua ecco un esempio di una foto pubblicata da Alex Honnold, uno degli scalatori più famosi del momento, ad una dimensione nativa di 1080 x 1339 px che poi risluterà essere su instagram 478.02 x 597.

Per ovviare a questo problema può essere utile applicare un po’ di sharpening alla foto. Il mio consiglio è fare prima l’operazione di sharpening nei programmi di postproduzione dedicati come lightroom, photoshop o capture one.

Usare quindi funzioni come unsharp mask o i filtri di sharpening della Nik Collection può davvero migliorare la nitidezza dell’immagine finale.
Su instagram la funzione di sharpening è integrata in app (in italiano nitidezza) e ti consiglio di usarla a prescindere se hai applicato sharpening o meno in fase di postproduzione su photoshop od altri programmi.

Il mio consiglio è di non superare mai i 15 punti di nitidezza su ig in quanto andando oltre spesso si può andare incontro ad oversharpening e l’immagine risulterà poco naturale.

Color Profile per il web ed altri parametri

Se fai post produzione delle tue foto su programmi di photo editing, assicurati che la matrice di output sia in sRGB. Se fai postproduzione e poi esporti mantenendo matrici come la adobe 1998 od altre matrici che non sono la sRGB, quando caricherai le foto sul web avrai dei color shift non indifferenti.

Questa è la ragione per cui spesso le foto a livello di colori non sembrano esattamente le stesse rispetto a quelle che avete in storage nei tuoi dispositivi.

Quindi esportare sempre in sRGB e spuntare sempre la casella Embed Color Profile. Questa funzione ti permetterà di mantenere gli stessi colori ottenuti in fase di post produzione anche quando passerai al profilo sRGB per il web.

Inoltre fai attenzione ai dpi in uscita. Sul web tutte le immagini vanno a 72 dpi. Pure se imposti 300 dpi (standard per la stampa su carta) non otterrai miglioramenti nella qualità delle tue foto per il web, ma solo file più pesanti.

Se non ti occupi di questi aspetti, passa questa guida a chi crea contenuti e fa questa parte del lavoro, in modo da essere sicuro che si preoccupino di questi fondamentali aspetti strettamente collegati al content posting di qualità.

Curando quindi queste 3 aspetti: dimensione file, sharpening e profili colore sarai in grado di ottenere migliori risultati sui social. Il mio ultimo consiglio è di crearti un account ig dove testare le foto che andrai a postare, mentre nel caso di facebook usare i post privati.

In modo da poter verificare sempre che l’immagine abbia la qualità desiderata ed evitare quindi di caricare foto ancora non del tutto ottimizzate che siano subito visibili al tuo pubblico.

– Articolo di Filippo Corsi –