Giordano Bizzarri, giovane talento self-made pronto ad esplorare l’imprenditoria digitale
In Italia il concetto di ‘raccomandazione’ ha un’accezione negativa, perché solitamente rimanda all’idea di suggerire a una scuola o un’azienda un nome solo perché ‘figlio di’, ‘amico di’, etc.
Giordano Bizzarri, invece, piove in casa nostra grazie alla più anglosassone delle raccomandazioni. Un contatto comune, infatti, tale Francesco Picchio, ci ha suggerito il nome di Giordano unicamente in virtù del suo talento. La storia di Francesco l’abbiamo raccontata sulle pagine di questo sito a questo link. Quella di Giordano, invece, la raccontiamo poche righe sotto.
Abbiamo incontrato Giordano in un caffè di Furio Camillo, a Roma, per gettare i primi semi di una relazione che ci vedranno compagni di viaggio per 3 mesi, durante il corso, e per sempre anche dopo la fine del corso stesso. Qui alla Digital Combat Academy le relazioni hanno un valore umano, prima che economico. Ci interessa molto stabilire punti di contatto con persone in gamba che, evidentemente, faranno una grande carriera nel nostro settore di riferimento.
Dopotutto accerchiarsi di persone di valore migliora anche noi. Questo Giordano lo sa, e per questo nella sua intervista fa riferimento al nostro corso come a un contesto sociale in cui trarre ulteriore entusiasmo dalle storie di Docenti e Studenti. Chi entra in casa nostra è sveglio e affamato, e quando ci alimenta positivamente a vicenda si finisce sempre per correre più veloci.
Per voi, Giordano Bizzarri.
Hai deciso di compiere una mossa tanto ambiziosa quanto coraggiosa. Hai infatti accettato l’idea di bypassare il sistema universitario e gettare le basi della tua professionalità al di fuori delle mura accademiche. Come sei arrivato a queste conclusioni e quali canali alternativi di formazione hai deciso di percorrere?
“A 19 anni, appena diplomato, nutrivo ancora enormi dubbi sul mio futuro. Ritengo che l’università abbia senso di essere frequentata nel momento in cui hai davvero la passione per una determinata materia e su quella vuoi basare il resto della tua esistenza. Io non avevo ancora alcuna idea sul da farsi, d’altronde cresciamo in un sistema scolastico per il quale un giorno devi chiedere il permesso per andare al bagno e il giorno dopo ti chiedono di compiere la scelta della tua vita. Poi è un dato di fatto che per le università, sei solamente un numero. Sei un puntino nella massa di altri studenti che come te frequentano le tue stesse lezioni, niente più.
Ritengo anche che in molte facoltà ci sia un tipo di formazione volto a dei lavori che non esistono più. Un sistema decisamente anacronistico per i miei gusti. Inoltre, tante parole, tanta teoria, ma veramente poca pratica. Esci dall’aula e in mano hai quanto avevi la mattina prima che entrassi. I miei amici, al contrario mio, sembrava fossero più o meno tutti decisi. Ma diciamocelo, il più di loro si era fatto convincere da terzi su quale fosse il loro percorso accademico migliore. Personalmente non ho mai condiviso questo fattore. La vita è mia e sono io a decidere cosa fare, senza dover nulla a nessuno.
Ma tra tanti punti interrogativi, un’unica certezza riecheggiava nella mia mente: volevo crearmi a tutti i costi un qualcosa di mio. Una mia realtà che da zero avrebbe giorno dopo giorno preso piede fino a passare da ideale a concreta e tangibile. Per questo motivo, ma senza neanche troppe aspettative, a fine 2016 frequentai un corso di un week end sul marketing digitale.
L’idea era ‘Prima mi formo, poi nel momento in cui ho l’idea, metto in pratica’. Da quel momento, come per colpo di fulmine, mi sono appassionato al marketing digitale. Nei mesi successivi mi sono formato autonomamente leggendo libri su libri di marketer americani fino ad arrivare a collaborare per una azienda che si occupa di formazione nel settore ‘online business’ come copywriter”.
Francesco Picchio è il nostro contatto comune, e grazie a lui sei arrivato a conoscere la nostra scuola. Proprio con lui hai in ballo un progetto imprenditoriale. Di cosa si tratta e che obiettivi ha?
“Conoscere Francesco (tramite mio fratello) è stata una fortuna incredibile per me. Tendenzialmente non credo molto nella dea bendata, specialmente per quanto riguarda il mondo imprenditoriale. Se sei forte, fai strada. Altrimenti ti fermi. Ma nel farmi conoscere lui, devo ammettere che ci ha messo lo zampino. Lui marketer di grande esperienza, io appassionato alla materia. Tra di noi è nata subito una forte amicizia piena di sintonia che da qualche mese si è trasformata anche in un’ottima sinergia lavorativa.
Infatti, da inizio anno, stiamo lavorando ad un progetto online nel mondo del fashion, che ha il compito di selezionare e raccogliere su un unico portale le migliori imprese italiane incentrate sull’alta qualità e sull’esclusività dei propri prodotti, per poterle sponsorizzare all’estero (Stati Uniti, Medio e Estremo Oriente), laddove il concetto di ‘realizzato in Italia con tessuti italiani’ gode di grandissima fama e soprattutto di altissima richiesta.
Il nostro obiettivo è senza dubbio quello di diventare il punto di riferimento per chi dall’estero vuole acquistare Made In Italy certificato e di qualità, sfruttando il potere sempre più crescente della digitalizzazione per superare tutti quei problemi che limitano e uccidono le PMI offline italiane, come ad esempio l’iper-tassazione e la spietata concorrenza di Amazon. Il nostro è un progetto specifico per chi punta esclusivamente sulla qualità, per chi cura anche i più minimi dettagli e per chi crede negli artigiani e nelle idee nostrane”.
Cosa speri di riportarti a casa dal nostro Corso di Marketing Digitale e, soprattutto, che progetti hai da qui ai prossimi 5 anni?
“Dal vostro Corso di Marketing digitale spero e sono sicuro di riportarmi innanzitutto le competenze teoriche e pratiche di cui ho bisogno per compiere quel grande salto di qualità che mi permetterà di dare vita al mio progetto. Inoltre mi aspetto di prendere ispirazione dalle storie di ogni singolo professore e altro studente che saranno presenti in aula insieme a me, alimentando il mio attuale già forte entusiasmo. E infine, perché no, mi aspetto di poter incontrare e conoscere anche dei contatti interessanti per collaborazioni future.
Il Giordano ventiseienne che vedo da qui a 5 anni è un imprenditore giovane ma già di grande esperienza. Un imprenditore che, viaggiando grazie al proprio business, è entrato in contatto con diverse realtà dalle quali prende ogni giorno ogni tipo di spunto ed inoltre è in grado di operare trasversalmente in vari ambiti anche aziendali, andando a fare quei lavori che in Italia oggi non esistono e per i quali le università non ti preparano, ma che fra una manciata di anni saranno richiestissimi”.