Simone Iumiento, Studente della Digital Combat Academy a Milano
Il nostro primo, primissimo, Corso in Aula a Milano è alle porte. Il 28 settembre inizia ufficialmente la nostra avventura in territorio meneghino. Nell’aprire una seconda sede nella città conosciuta nel mondo come capitale italiana della tecnologia, della finanza e della moda avevamo tante aspettative. La prima su tutte il fatto di entrare in contatto con un tessuto più internazionale, sia lato Docenti che Studenti.
La presenza in aula di Simone Iumiento ne è la prova. Simone ha maturato sia esperienza di studio che di lavoro all’estero. Ha infatti assaporato il sistema universitario francese, oltre che lavorare come Country Manager per Tutored, piattaforma online per universitari e laureati.
Non dubitiamo delle sue capacità linguistiche, dato che proprio le lingue straniere rappresentano lo zoccolo duro della sua formazione accademica. Non dubitiamo neanche della sua mentalità internazionale, visto che Simone ha saputo uscire dalla sua zona di comfort ed esperire tanto l’aria di aula e di ufficio fuori dall’Italia.
Felici di averlo in classe, daremo a Simone quello che merita. Un approfondimento tecnico sulle discipline che possono avere un impatto positivo sulla sua professionialità – attuale e futura. Soprattutto, faremo in modo di valorizzare le sue evidente qualità relazionali con un network di valore. Tanto per l’Italia quanto per l’estero.
Per voi, la storia di Simone.
Dal liceo al lavoro passando per l’università, l’apprendimento e la coltivazione delle lingue straniere ha rappresentato un tassello importante del tuo sviluppo, come persona e professionista. In un mondo in cui le persone sembrano volersi chiudere sempre di più nel proprio guscio, cosa ti ha spinto invece – così ieri come oggi – a voler conquistare un’elevata conoscenza delle lingue diverse dalla tua?
“Per quanto strano possa sembrare, la mia passione per le lingue straniere è nata su un campo da basket all’età di 13 anni quando, durante l’estate, ho partecipato ad un camp estivo internazionale in Toscana. Il gruppo di amicizie che mi ero formato era, ovviamente, composto solo da italiani.
Ogni sera, però, gli organizzatori riunivano tutti gli atleti per il momento della cena e per attività varie, volte a socializzare e creare coesione tra i gruppetti che si erano formati. Durante una di quelle attività, ero stato messo in squadra con altri giovani atleti italiani, tedeschi e americani. L’unico modo di comunicare non poteva essere che l’inglese e, tra gli italiani, ero l’unico a saperlo parlucchiare un po’. Sono stato dunque il portavoce del gruppo, facendo da interprete tra i miei compagni di camp. Quella volta, per la prima volta, mi sono sentito super figo (passatemi il termine, ero alle scuole Medie) e avevo capito che quella passione era da coltivare, ‘no matter what’.
Con gli anni, il mio interesse per questo campo di studi è aumentato in modo esponenziale. Lungo il mio percorso formativo, ho avuto la fortuna di incontrare dei professionisti pieni di passione per quello che insegnavano, tanto da trasmettermi un grande entusiasmo e una voglia incredibile di imparare. Conoscere una lingua, non vuol dire solo saper parlare o scrivere, ma anche possederne la cultura, al fine di coglierne tutte le sfumature nascoste tra le espressioni e le parole. Le lingue che ho imparato hanno modellato il modo in cui oggi percepisco il mondo esterno e mi permettono di analizzare il mondo sotto un più ampio punto di vista. Lavorativamente parlando, le lingue sono state, in diverse occasioni, il « plus » che mi hanno differenziato dagli altri candidati”.
A un certo punto la svolta: il mondo digital si palesa nella tua creatività professionale, e inizi a inseguirlo con la mente e con il corpo. Raccontaci tra pro e contro la tua esperienza a Strasburgo. Che corso di laurea hai seguito e, nel complesso, com’è andata l’avventura accademica?
“Dopo la laurea triennale, insoddisfatto del sistema universitario italiano e dai corsi di laurea magistrale – a mio avviso – poco concreti, ho deciso di proseguire gli studi all’estero, in Francia.
Mi sono iscritto al corso di laurea in Creazione di siti web, localizzazione e traduzione, un percorso a metà strada tra la mia prima passione (le lingue straniere) e questo nuovo mondo che, in qualche modo, mi aveva sedotto: quello digital.
Gli inizi non sono stati per niente facili. Il primo giorno di lezione, ho assistito a due lezioni di PHP e HTML, dalle quali sono uscito con le mani nei capelli. Superata però la fase del disorientamento, mi sono rimboccato le maniche e ho fatto del mio meglio per imparare tutto quello che potevo. Più andavo avanti con le lezioni, più imparavo, più ero curioso di saperne di più.
Il più grande vantaggio del sistema universitario francese è, a mio avviso, la possibilità di poter mettere in pratica immediatamente quanto imparato in aula, grazie ai progetti universitari e alle esperienze di stage, previste dal piano di studi. Per il mio progetto, per esempio, mi sono occupato con 4 colleghi della creazione del sito web per un vero cliente, per il quale ci siamo occupati di tutto (dal codice, ai contenuti testuali e multimediali), seguendo l’iter che avrebbe seguito una vera agenzia. Le dinamiche professionali che ho avuto modo di sperimentare grazie a questo progetto (e uno stage poi) mi hanno insegnato tanto e, per me, sono stata la spinta necessaria verso la strada che poi avrei intrapreso”.
Finalmente nel 2018 arriva l’opportunità giusta per combinare teoria e pratica: parliamo dell’esperienza lavorativa in Tutored, un treno che ha visto diverse tappe: Milano, Parigi e ancora Milano. Di cosa si occupa l’azienda e com’è evoluta la tua carriera all’interno di questa realtà?
“Nata nell’ottobre 2014 a Roma, Tutored è una piattaforma social per studenti universitari e neolaureati che permette loro di migliorare la propria carriera accademica e professionale. Le grandi aziende che lavorano con noi utilizzano i nostri servizi per ottimizzare le proprie strategie di recruiting ed employer branding. Oggi, tutored lavora in tre paesi: Italia, Francia e Spagna.
La mia carriera in Tutored è iniziata nel giugno 2018, quando ho avuto la fortuna di essere selezionato per partecipare alla prima edizione del Summer Internship Program, 7 settimane di full-immersion all’interno dell’azienda, dove ho lavorato principalmente con il team di marketing, occupandomi però del mercato francese.
Al termine dello stage, mi è stato proposto di entrare a far parte della squadra e, senza pensarci due volte, ho accettato. Un paio di mesi dopo, tutored stava aprendo il primo ufficio oltralpe, a Parigi, e senza che ci fosse il bisogno di farmi la domanda, le mie valige erano già pronte. In Francia, le responsabilità e le mansioni sono aumentate, così come la mia implicazione in tutto quello che facevo, studiavo e sperimentavo. Ho seguito e seguo tutt’ora l’espansione del progetto sotto le sue più diverse angolazioni, occupandomi principalmente della gestione delle attività di digital marketing e, in secondo luogo, dello sviluppo del business”.
Famelico di migliorare costantemente, e uscire dalla zona di comfort, finisci tra le grinfie di questa scuola di marketing digitale. Nella tua presentazione hai parlato di cercare stimoli per la tua creatività e curiosità nel marketing ma non solo. Concludiamo allora approfondendo proprio questo contesto. Cos’è che ti caratterizza in materia di curiosità intellettuale, e cosa brami di conquistare esattamente grazie al nostro corso in aula?
“La cosa che più mi caratterizza credo sia proprio questa incessante voglia di imparare, imparare, imparare. Uno dei motti dell’Illuminismo era « Sapere Aude » (lett. osa sapere, osa servirti della tua propria intelligenza). È un concetto che condivido al 100% e, da quando l’ho scoperto, è diventato il mio ‘life motto’, una vera e propria filosofia.
Il corso di aula sarà l’occasione giusta per approfondire alcuni degli ambiti specifici che non ho mai avuto modo o l’occasione di conoscere da vicino, né lavorando, né all’università. In un’ottica di crescita professionale, sono sicuro che le competenze che avrò affinato e/o acquisito mi permetteranno di fare la differenza all’interno dei team dei team di cui faccio parte oggi, e di quelli che integrerò in futuro”.