Paolo Galoppo, Studente della Digital Combat Academy a Milano

Paolo Galoppo è tra i primissimi Studenti iscritti al nostro nuovo Corso a Milano di marketing digitale in partenza per ottobre 2022. Sotto la sua intervista.

Ognuno di noi è attratto naturalmente verso alcune discipline. C’è chi è attratto dalla meccanica delle cose e si lancia nell’ingegneria, chi vive di attività fisica e si tuffa nella carriera sportiva. Tu quando hai iniziato a percepire che il marketing fosse la tua strada maestra e quali sono le tue caratteristiche che ti rendono adatto a questo settore?

“Io e il marketing non abbiamo avuto un rapporto lineare. All’università ho studiato psicologia prima e UX poi e per molto tempo non ci ho proprio nemmeno pensato. 

In triennale però ho incontrato la linguistica. Una scienza relativamente giovane che studia i processi del linguaggio. Me ne sono innamorato. L’idea di riuscire a decodificare la modalità di pensiero mi affascinava. 

Facendo ricerche proprio di linguistica mi sono imbattuto in un paper che ne spiegava alcune possibili applicazioni nel marketing. Nello specifico il fatto che leggere una frase con una negazione abbia statisticamente tempi di lettura più lenti e tempi di comprensione più lunghi rispetto a frasi affermative. 

Ecco che scatta quindi la scintilla. Marketing nella mia testa era: applicazione su larga scala di principi linguistici. Una sorta di veicolo per testare teorie linguistiche sul grande pubblico, su larga scala. 

Che ingenuo eh? 

Con il tempo mi sono addentrato nella materia. Dopo poco ho capito che a stuzzicarmi non erano solo le possibilità linguistiche. C’era altro. 

Ho iniziato a studiare e andare nel dettaglio delle piattaforme di advertising arrivando ai primi approcci con il media buying che mi hanno catturato. Da lì in avanti è stata una vera e propria passione che col tempo per fortuna è diventata anche un lavoro. 

Penso che io e il marketing ci capiamo perché siamo entrambi l’insieme di tanti aspetti diversi. Sono sempre stato una persona a cui piace fare tante cose in diversi campi e il dinamismo del marketing mi consente di non stare mai fermo. 

Mi piace essere creativo (non proprio il mio punto forte) ma la mia anima è analitica. Adoro statistica e matematica tanto che dopo il liceo avevo iniziato fisica all’università (rotta presto cambiata per fortuna mia e della fisica). 

Insomma, match made in heaven? No, made con un percorso non lineare ma che non cambierei di una virgola”. 

Banca Sella è un po’ il tuo punto di ingresso nel mondo dei grandi. Non dal punto di vista anagrafico, s’intende, anche perché nel digital non c’è alcuna correlazione matematica tra preparazione tecnica ed età. Ad essere grandi sono i livelli di complessità, le responsabilità, i perimetri di azione entro cui fare digitale. Che giudizio daresti ad oggi del tuo percorso come Digital Strategist nel banking?

“Banca Sella è sicuramente stato il mio primo grande passo. Un passo guidato dalla voglia di una nuova sfida e dalla curiosità di capire come potesse essere fare marketing in una grande realtà. 

Da quando sono entrato mi sono messo in modalità spugna. Processi, gestione di relazioni complesse con stakeholder interni ed esterni, organizzazione del lavoro e del progress sui diversi task. Sono solo alcune delle cose che mi porto a casa fin qui. 

Ho imparato a costruire presentazioni adeguate, a esprimere concetti complessi in forma semplice e sintetica per farli digerire a “non addetti ai lavori”. Ma soprattutto mi si è aperto un mondo di canali e touchpoint che non avevo mai visto. 

Da freelance o lavorando per PMI spesso ci si ferma in superficie e si finisce per utilizzare solo i canali classici come Facebook e Google Ads su cui anche io mi sono formato inizialmente. 

Ora ho una visione molto più ampia del panorama marketing. Posso dire di aver imparato ad alzare lo sguardo dal Business Manager e a ragionare in maniera più olistica, strategica. 

Prima passavo un buon 70% del mio tempo con lo sguardo fisso sulle campagne e il restante a pensare alla strategia. Ora la proporzione è 80-20 in favore della seconda. 

L’inizio non è stato semplice ma pian piano ho preso il ritmo e una volta capiti i meccanismi sono riuscito a fare quel clic mentale che mi serviva. Sento di essere cresciuto molto e non posso che essere contento del mio percorso fin qui. 

Il settore è complesso, con prodotti molto diversi e spesso difficili da spiegare. La customer journey è lunga e la relazione con tematiche di privacy e compliance complessa. Ma è anche il bello di una sfida. 

Se c’è una cosa che ho capito è che non troverai mai la risposta corretta se non ti fai la domanda giusta. 

E con questa piccola perla da guru andrei verso la chiusura della risposta. 

Overall? Siccome siamo in un’academy romana verace concedetemelo: spacca regà, daje tutta!”.

Alla DCA capita spesso che Studenti diventino poi Docenti di marketing digitale. Che però uno Studente neoiscritto abbia svolto lezione nel metaverso, ecco, questo sicuramente ci mancava nel pantheon dei fatti curiosi. Come ti si è aperta questa opportunità immersa e cosa vedi per il futuro della formazione nel web 3.0?

“L’opportunità è arrivata grazie ad una collaborazione che va avanti ormai da un anno con una business school online per la quale insegno alcuni moduli nei master di Ecommerce e Digital Marketing. 

Un’esperienza molto particolare e che faccio fatica a tradurre in parole. Il tutto è partito su iniziativa della scuola che voleva testare un particolare metaverso: Spatial. 

Il flusso è stato un po’ macchinoso. Per accedere alla stanza che avevamo creato abbiamo dovuto far creare a ogni studente un proprio wallet Metamask e il proprio avatar. Le istruzioni erano state mandate in anticipo. 

Ci siamo connessi prima su Teams e ci siamo poi spostati su questo nuovo ambiente virtuale dove abbiamo cominciato la lezione. Ogni avatar aveva il suo posto a sedere e la possibilità di muoversi liberamente. 

Anche troppo, inizialmente qualche buon tempone si è divertito a muovere le slide, letteralmente. Superato questo primo ostacolo l’esperienza è stata molto positiva. 

Finalmente potevo vedere sia le slide che gli studenti e avevo l’impressione, seppur senza visore, di essere davvero in un’aula. Il contatto con gli studenti mi è parso più vero ed empatico anche grazie alla possibilità di utilizzare gestualità come alzate di mano e simili. 

Credo che ambienti come questo potranno offrire enormi vantaggi rendendo più immersive diverse situazioni che ad oggi sono poco coinvolgenti. Un grosso punto di domanda è rappresentato sia dagli hardware che dalla connessione. 

Con circa 30 persone connesse nella stanza il peso su RAM e connessione internet non era indifferente e soprattutto in Italia visto lo stato delle infrastrutture questo potrebbe essere un limite. 

Il web 3.0 credo sia destinato a rimanere e ce lo confermano le curve di adozione delle tecnologie blockchain. Anche in Banca Sella abbiamo iniziato a fare diversi ragionamenti e seppure il settore è in fase embrionale e ci sono molti punti da risolvere, il potenziale è immenso. 

Spero di riuscire ad approfondire queste tematiche sempre di più e perché no, condividerle magari col resto della classe per scambiarci pareri e opinioni!”.

Siamo al primo ottobre del 2022: parte ufficialmente il Corso a Milano con te protagonista in aula. Cosa ti aspetti dal primo giorno di scuola?

“Sulle altre risposte mi sono fatto trasportare. Qui rimango sintetico e forse banale. 

Mi aspetto di imparare e non solo dai docenti. Sono convinto che un grande valore sarà anche lo scambio continuo con i compagni di corso. 

Sono troppo contento di iniziare e non vedo l’ora di divertirmi con tutti voi che sarete in aula!”.