Laura Venturini, CEO dell’agenzia Quindo ‘a misura di persona’

Cariplo Factory, WordCamp, Talent Garden Calabiana. Queste sono solo alcune delle location in cui è stato possibile avere un assaggio della professionalità di Laura Venturini, protagonista di questa storia.

Qui alla Digital Combat Academy utilizzamo lo strumento dell’intervista per due motivi principali.

Da un lato facilita il network, perché ingaggiare professionisti del digitale e proporre loro un’intervista getta il primo umile seme per una relazione positiva. E confidiamo di incontrare Laura di persona molto presto, magari proprio a Milano.

Dall’altro crea un contenuto di valore per la nostra community che, ingaggiata dalla grinta del protagonista, può trovare ispirazione positiva per il proprio, di percorso lavorativo. E quando al centro della storia c’è una professionista che fa impresa, il messaggio acquisisce ancora più forza.

Definisce la sua agenzia una realtà ‘a misura di persona’, e vista l’attenzione che Laura dedica alla scelta dei propri collaboratori – o meglio, delle collaboratrici – non stentiamo a crederlo.

La CEO di Quindo utilizza il proprio profilo LinkedIn con una strategia apprezzabile: non condivide solo infatti corsi ed eventi, bensì anche suggerimenti di valore intorno alla propria disciplina di riferimento, la SEO.

Lasciamo dunque la parola a Laura, confidenti che la sua determinazione potrà essere di ispirazione positiva per tutte le donne che fanno digital in Italia e hanno piacere a conoscere storie di chi, tra loro, sta ottenendo grandi risultati

Alcuni talenti sviluppano la propria comprensione del mondo lavorativo da autodidatti, altri seguono il corso prestabilito delle cose con esperienze universitarie in Italia o all’estero. Tu, cara Laura, come hai formato la tua professionalità?

“Io ho una formazione umanistica: mi sono laureata prima in ‘Organizzazione e gestione delle imprese culturali’ e poi in ‘Filologia Moderna’.

Ho iniziato ad interessarmi alla rete e ai linguaggi di programmazione per caso. Da ‘grande’, volevo fare la scrittrice o l’editor per una casa editrice, durante il mio percorso di studi ho aperto un blog (nel 2003) e da lì è iniziato tutto.

Mi sono documentata principalmente online, ho studiato, fatto esperimenti. L’illuminazione ‘SEO’ l’ho avuta, un giorno, interrogandomi su come le perone avrebbero potuto trovare i miei contenuti in rete. Era il 2004 e Facebook non esisteva”.

Anche nell’approccio al primo impiego esistono diverse strategie. C’è chi si tuffa nel mondo dell’imprenditoria sin da subito, e chi matura esperienza in azienda prima di staccarsi e fondare la propria realtà. Prima di arrivare a fondare Quindo come hai sviluppato il tuo percorso professionale?

“Ho iniziato a lavorare, quando ancora studiavo all’università. Per me essere indipendente è sempre stato importante. Quando ho capito che la mia passione poteva essere interessante nel mondo del lavoro, ho iniziato a guardarmi intorno e ho trovato velocemente lavoro in una travel agency. Da lì, è iniziata la mia carriera professionale, ho lavorato nella sicurezza informatica e in web agency tradizionali.

Un giorno, stanca delle molte ore che spendevo per spostarmi da casa al lavoro (vivevo a Roma), ho chiesto al mio capo di poter avere un po’ di flessibilità oraria. Al suo diniego, sono seguite le mie dimissioni.

Così, nel 2012 ho deciso di iniziare la libera professione come consulente SEO. Ho imparato moltissimo in pochissimo tempo. Così ad aprile 2014, quando ho fondato Quindo, avevo le idee chiarissime su cosa volevo fare e come. Ho aperto un’agenzia SEO completamente in smart working (e, nel frattempo, per un anno ho vissuto a Crotone, sul mare, e poi mi sono trasferita a Lucca) e ho lavorato con team distribuiti in tutta Europa”.

Molti giovani startupper si lanciano nel mondo dell’imprenditoria unicamente per non avere un capo, ma non capiscono la complessità di dover gestire un’azienda. Collaboratori, clienti, tasse. Accompagnaci nella comprensione di questa complessità. Di cosa si occupa Quindo e come si è evoluta nel tempo?

“Quindo è un’agenzia SEO decisamente atipica. Ho uno staff quasi completamente al femminile, le mie dipendenti lavorano in smart working, 6 ore al giorno.

Non abbiamo un reparto commerciale, tutti i nostri clienti arrivano da due canali: ricerca organica su Google (SEO) e il passaparola di clienti, ex clienti o colleghi.

Nell’ultimo anno, ho verticalizzato sempre di più l’offerta e migliorato notevolmente la qualità del mio staff: oggi cerco persone che siano bilingui e con soft skillS precise.

Offriamo tre servizi: la consulenza SEO, dall’analisi alla link building, seguiamo tutto il progetto sia da un punto di vista tecnico che di contenuti; il diritto all’oblio e la reputazione online, rimozione di link e costruzione di una reputazione coerente con il brand o la persona; sviluppo di e-commerce complessi.

Ho la fortuna di aver creato sinergie con diverse aziende e molti professionisti, così oltre allo staff Quindo (che oggi è di circa una dozzina di persone) posso avvalermi di collaborazIoni di altissimo livello.

Per quanto riguarda tasse e burocrazia, io ho sono super fortunata. La mia fortuna ha un nome e un cognome: Simona Chiti. Simona è la responsabile dell’amministrazione di Quindo: oltre ad essere una maniaca dei numeri con un passato nell’imprenditoria, è una donna simpatica, concreta e piena di idee. Quando devo prendere una decisione importante, chiedo sempre la sua opinione. Non siamo sempre d’accordo ma siamo sempre pronte a rivedere i rispettivi punti di vista.

Gestire un’azienda (soprattutto in Italia) è faticoso, ci vogliono tre cose per poter gestire un’impresa di successo: ottimismo, determinazione e uno staff di cui fidarsi”.

Abbiamo parlato del passato, abbiamo fotografato il presente, ora volgiamo lo sguardo al domani. Un imprenditore è una persona che ha una visione e vuole realizzarla, portarla a terra. Se chiedessi cosa vedi per te e la tua azienda da qui al 2022, tu Laura cosa risponderesti?

“Di sicuro Quindo sarà sempre ‘smart’ e a misura di persona. Mi piacerebbe avere un team di massimo una ventina di persone per continuare ad avere un rapporto personale con chi lavora con me e garantire la qualità del lavoro ai clienti. Abbiamo sempre tanti progetti in cantiere…”.