Laura Garofoli, Come Integrare la Psicologia nel Marketing Digitale

Viene dalla Laurea Magistrale in Psicologia della Comunicazione e del Marketing. E rappresenta una delle nostre candidate più stimolanti e trasversali

Abbiamo il piacere di raccontare la storia di Laura Garofoli perché è entrata nel Corso in Aula di Ottobre letteralmente sul photo finish. La serendipità ha fatto il suo corso, e ci ha messo in connessione con lei a un passo dalla chiusura della classe. Ma Laura non è una candidata speciale solo per questo. C’è un’altra ragione, ben più profonda, che lega la nostra a scuola a lei.

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Laura Garofoli è la nostra unica studentessa che viene dalla Facoltà di Psicologia. Porta con sé un background di conoscenze molto particolare, e che sempre di più si avvicina, fino ad integrarsi, con la Comunicazione e il Marketing. Non a caso, ci racconta Laura, proprio dal 2014 la Sapienza – Università di Roma ha ufficialmente aperto un Corso di Laurea Magistrale in Psicologia della Comunicazione e del Marketing.

L’avvicinamento di queste due materie di studio non deve stupire in alcun modo. Chi lavora nel Marketing Digitale deve fondamentalmente capire Internet, il che significa essere in grado di capire le persone, che usano Internet. Lavorare con i Social Media significa capire la psicologia con cui uno stesso utente utilizza diverse piattaforme, per comunicare a lui in modo nativo alla piattaforma stessa.

Una stessa madre di 45 anni può usare Facebook per riallacciare rapporti con vecchi amici, Instagram per giocare con la propria vanità, Instagram Stories per raccontare frammenti di vita materna, Pinterest per seguire bacheche di arredamenti e YouTube per imparare dai tutorial delle sue make-up artist preferite. Stessa persona, 5 identità diverse.

Siamo certi che Laura, forte dei suoi studi, e armata di determinazione, troverà la sua strada nel mondo della comunicazione moderna. Si tratta solo di aspettare che la porta giusta si apra. E noi faremo di tutto affinché questo accada.

Che valutazione complessiva attribuisci alla tua esperienza accademica di Psicologia alla Sapienza – Università di Roma?

“Sicuramente scegliere la Facoltà di Psicologia è stata una scelta non facile, spinta per lo più dalla passione per questa scienza. Già dalla triennale mi sono trovata bene con un gruppo di colleghe con il quale ho condiviso laboratori, lezioni, esami e con il passare del tempo sono diventate mie amiche. Certo alla Triennale è stato un po’ un catapultarsi in una contesto diverso e meno ‘protetto’ del liceo, ci sono state molte difficoltà ma anche molte soddisfazioni: dall’esame difficilissimo di psicobiologia e psicologia fisiologica della Triennale, a tecniche di analisi multivariata (ricerca qualitativa e quantitativa, analisi dei dati, ANOVA, MANOVA) fino all’elaborazione di entrambe le tesi (Triennale e Magistrale) apprezzata dalla commissione. Questa esperienza mi ha sicuramente formata come persona, e penso che la scelta del Corso Magistrale in comunicazione e marketing possa aprirmi diversi sbocchi professionali”.

Social media, web marketing, comunicazione pubblicitaria, psicologia economica dei consumi. I docenti che alla Laurea Specialistica hanno trattato queste materie erano professionisti del settore o studiosi della disciplina?

“I professori di queste discipline erano senz’altro molto preparati, avendo pubblicato molti articoli e/o libri sulle materie citate. Direi quindi più studiosi”.

Dacci un insight sul mondo della Psicologia moderna. A giudicare dalla strada professionale che stanno imboccando i tuoi colleghi universitari, quanti di voi stanno adattando le competenze di psicologia al mondo di comunicazione & marketing?

“Sono rimasta in contatto con quasi tutti i colleghi della mia classe magistrale. Avendo frequentato un corso ‘innovativo’ (Psicologia della Comunicazione e del Marketing è un Corso Magistrale partito nel 2014 alla Sapienza, prima era presente solo a Milano), la maggior parte ha continuato a specializzarsi in quest’ambito, altri stanno cercando di continuare la carriera accademica”.

Entriamo nel vivo della tua passione per i social media. C’è una piattaforma, uno strumento o una dinamica social che in particolare stimola il tuo interesse e il tuo immaginario?

“Facebook senz’altro è uno dei social che più di altri cattura la mia attenzione. È sempre in continua crescita, non ci si annoia mai, spinge gli iscritti a ‘fidelizzarsi’. Instagram forse viene utilizzato in modo un po’ errato, già in America viene utilizzato molto come strumento per fare pubblicità.

Allo stesso tempo scoprire in modo completo come utilizzare i social per poterci lavorare, interagire e condividere pensieri, post e leggere news in diretta mi tiene costantemente attiva e aggiornata”.

Dalla politica al mondo aziendale, passando per il no profit e le istituzioni, i social media sono lo strumento di comunicazione madre di praticamente qualunque realtà imprenditoriale o organizzazione di qualsivoglia natura. Nel futuro a breve termine, qual è il settore specifico in cui ti vedi meglio a lavorare?

“Mi piacerebbe diventare una social media manager, quindi in un contesto aziendale. Creare contenuti, strategie di marketing, relazionarmi con il cliente avendo sempre nuove idee, compiere ricerche di mercato (un po’ ambiziosa forse) o comunque lavorare nel mondo del web marketing”.

 Concludiamo con una riflessione profonda. Stacchiamoci per un attimo dal qui-ed-ora e guardiamo al quadro più ampio delle cose. Al di là delle mere competenze tecniche, dal tuo punto di vista quali sono le qualità umane che un lavoratore moderno deve presentare nell’ottica di essere ‘appetibile’ per un’azienda?

“Rispetto e fiducia reciproci sono le qualità che ogni lavoratore e datore dovrebbero avere.

Più nello specifico un lavoratore deve essere perspicace, pro sociale, comprensivo, onesto e affidabile; tutte qualità che deve avere sia singolarmente che in gruppo”.