La blockchain: cos’è e come funziona
– Dalla rubrica di Eleonora Pastore, “Alla scoperta della Blockchain” –
Quando decisi di partecipare alle Digital Combat Academy, studiai il programma per farmi un’idea su quali argomenti sarebbero stati trattati durante l’intero corso e quando lessi che ci sarebbe stata una lezione sulla Blockchain il mio primo pensiero fu: “ma che cos’è?” e il secondo: “cosa c’entra con il Digital Marketing?”
La risposta alla prima domanda l’ho avuta il 17 luglio 2021, ultima lezione della DCA, con Gianluca Comandini uno dei più grandi esperti di Blockchain e Bitcoin.
Premetto che fino a quel momento avevo solo sentito nominare la parola Blockchain e sinceramente non mi ero mai interessata ad approfondire l’argomento, ho sempre pensato si riferisse a tecnicismi finanziari (roba noiosa, almeno per me).
Di conseguenza, devo ammetterlo, le mie aspettative su quella lezione erano molto basse, di sicuro non sarebbe stato un argomento che avrebbe attirato la mia attenzione.
Chi lo avrebbe mai detto che si sarebbe rivelata come una delle lezioni più interessanti o per meglio dire illuminanti, dell’intero corso (senza togliere nulla alle altre ovviamente). Forse perché era un argomento che non conoscevo ma che consideravo pesante (sulla base di non so cosa) e che poi si è rivelato tutt’altro, o molto probabilmente per il modo in cui Gianluca ci ha parlato e raccontato della Blockchain, con passione, convinzione, preparazione e semplicità, fatto sta che la mia mente ha iniziato a viaggiare e mi sono appassionata a questo mondo appena scoperto.
Quindi… che cos’è la Blockchain?
É difficile dare un’unica definizione ma può essere definita come una tecnologia informatica basata su dei blocchi contenenti dati. La Blockchain è quindi un database (o libro mastro) decentralizzato, criptato, condiviso e distribuito tra più nodi di una rete. Chiunque può leggerlo, ma può essere modificato solo con il consenso di tutti i partecipanti. La crittografia e la decentralizzazione garantiscono immutabilità, incorruttibilità e trasparenza.
Partendo dall’etimologia della parola, Blockchain significa “Catena di Blocchi”. Ogni blocco contiene tutte le transazioni e lo storico di ogni transazione. Tutti i blocchi sono incatenati tra loro grazie alla crittografia. Ciò rende le transazioni immodificabili.
Ogni blocco ha una capienza massima, quando vengono inserite abbastanza informazioni il blocco viene crittograficamente sigillato, ossia chiuso in modo che non possa più essere aperto.
Una volta chiuso viene utilizzata la Funzione di Hash (impronta digitale) per trasformare i dati e le informazioni contenuti nel blocco in un codice alfanumerico irreversibile.
Il codice creatosi dalla funzione di Hash non è altro che un riassunto di tutte le informazioni contenute all’interno del blocco. Quando inizia il blocco successivo la prima informazione inserita è il codice alfanumerico del blocco precedente ossia il suo riassunto crittografico. Sarà così per ogni nuovo blocco.
La funzione di Hash ha un requisito importantissimo, è univoca, vuol dire che io posso trasformare qualsiasi informazione in un codice, ma se ho il codice già formato non potrò mai risalire alle informazioni che l’hanno generato.
Le informazioni che generano il codice devono essere sempre le stesse per far si che esca fuori sempre lo stesso codice di conseguenza se queste vengono modificate (anche minimamente) avviene il cosiddetto “effetto farfalla” cioè il codice cambia totalmente. Se qualcuno provasse ad aprire un blocco e/o a modificarne un’informazione non cambierebbe solo il codice di quel blocco ma essendo questo contenuto in tutti i blocchi successivi ad effetto farfalla verrebbero modificati tutti i codici dei blocchi successivi perché ogni singolo codice registrato cambierebbe.
In questo modo il sistema si accorgerebbe che c’è stata un’intrusione ed estrometterebbe la blockchain “modificata”.
L’altra caratteristica importantissima della blockchain è che è condivisa e decentralizzata.
Cosa significa? La Blockchain non è un computer, nessuno la possiede realmente, è una copia infinita della catena di blocchi. Ognuno di noi che decidesse di scaricarsi la blockchain si scaricherebbe una copia di tutte le transazioni e le informazioni che sono state fatte sulla blockchain dal primo giorno in cui è stata creata (3 gennaio 2009) ad oggi.
Perché la blockchain è così sicura e non può essere hackerata?
Per hackerare la Blockchain si dovrebbe hackerare contemporaneamente il 50% più 1, ovvero la maggioranza, di tutti i computer che contengono la blockchain, un qualcosa di tecnicamente impossibile almeno con le tecnologia attuali.
La Blockchain è una struttura peer to peer, vuol dire che non esiste una gerarchia di controllo tra i partecipanti del network. Ogni partecipante costituisce e gestisce un nodo e può creare e caricare nuove transazioni. Ogni transazione deve però essere approvata da ogni partecipante del network tramite il consenso.
La Privacy di ogni utente è garantita dal fatto che non vengono visualizzati i nominativi ma dei codici alfanumerici non direttamente riconducibili all’identità del proprietario.
Nel momento in cui viene effettuata una transazione, l’utente che la genera deve firmare con la chiave crittografica per trasmetterla a tutto il network. La firma serve per garantire l’autenticità e l’attendibilità della transazione, viene generata tramite l’utilizzo della crittografia e associata ad una chiave privata, unica e segreta collegata in maniera univoca al conto dell’utente. Questo rende la firma impossibile da copiare e da utilizzare su altre transazioni e grazie alle sue caratteristiche è anche facile verificarne la correttezza.
La transazione viene quindi inviata a tutti i partecipanti al network sparsi per il mondo che svolgono l’attività di validatori. I Validatori controllano la firma per verificarne l’autenticità e la correttezza della transazione in modo da aggiornare la propria copia del registro inserendo la transazione.
Per evitare che chiunque nell’aggiornare il proprio registro scriva cose diverse e quindi per evitare la creazione di versioni differenti, i validatori devono mettersi d’accordo l’uno con l’altro su come aggiornare nello stesso modo le varie copie del registro, devono infatti raggiungere il consenso sulla versione corretta e questo avviene anche attraverso un processo di votazione. I validatori possono votare solo dopo aver trovato una soluzione ad un problema matematico legato alla propria versione del registro che può essere risolto solo attraverso tentativi casuali. Il primo validatore che trova la soluzione avrà la possibilità di diffondere la propria versione al resto della rete.
Un validatore disonesto per far prevalere la propria versione del registro, aggiornamento dopo aggiornamento, dovrebbe essere fortunatissimo o spendere più della maggioranza di tutti gli altri validatori per riuscire a risolvere il problema, la spesa sarebbe quindi insostenibile.
I validatori spendono per risolvere il problema in quanto esiste una ricompensa per chi vince e fa accettare agli altri la propria versione. La ricompensa serve sia per remunerare la loro attività sia per incentivare la competizione tra i vari validatori. Il vincitore verrà infatti premiato con dei Bitcoin di nuova emissione. Tale premio si aggiunge poi alle commissioni che i mittenti inseriscono nelle transazioni.
Una volta capita cos’è la Blockchain, il secondo quesito è: dove viene utilizzata questa tecnologia?
La rivoluzione digitale della Blockchain nasce con i Bitcoin e le criptovalute, ma le sue potenziali applicazioni sono tante, molte ancora da esplorare, e soprattutto non solo in ambito finanziario, una tra queste è proprio nel Digital Marketing, ma di questo ne parlerò nel prossimo articolo.