Jose Gragnaniello, Lezioni di SEO & SEM dalle Onlus alle Multinazionali

Per risultare efficaci, scrittura orientata ai motori di ricerca e search engine marketing implicano flessibilità mentale e capacità di adattamento

Avere una scuola significa fare impresa, e fare impresa significa abbracciare il rischio. I rischi di una scuola sono fondamentalmente legati ai suoi due attori principali, ovvero studenti e docenti. Il primo rischio è quello di non trovare studenti interessati alla propria offerta formativa. Il secondo rischio è quello di non ingaggiare docenti all’altezza o, in parallelo, perderne alcuni per strada.

È il caso di Federico Simonetti, Docente di SEO & SEM ingaggiato per il Corso in Aula della Digital Combat Academy, che ci ha di recente comunicato di essersi trasferito fuori Roma per motivi di lavoro. La contingenza ha fatto sì che Federico non potesse più insegnare da noi, e che la scuola dovesse correre quanto prima ai ripari. Obiettivo numero uno: trovare una persona che potesse sostituire Federico con onore, offrendo un panel di esperienze professionali simili e all’altezza del Corso in Aula che vogliamo offrire ai nostri studenti.

Destino vuole che, nei mesi precedenti, un talento avesse bussato alla nostra porta proprio per insegnare SEO & SEM. Abbiamo potuto facilmente contattarlo e, in poco tempo, ingaggiarlo ufficialmente. Diamo dunque il benvenuto a bordo a Jose Gragnaniello, nostro nuovo e ufficiale docente di scrittura orientata ai motori di ricerca e search engine marketing.

In bocca al lupo, caro Jose.

Il tuo sommario su LinkedIn parla chiaro. Laurea in Comunicazione con tesi su User Generated Advertising. Ci spieghi cosa ti sei riportato a casa da un percorso accademico spesso, molto spesso, oggetto di critiche?

“Il problema vero di quella facoltà è stato un boom inspiegabile all’inizio degli anni 2000. La struttura non è riuscita a sopportarne il peso ed ovviamente gli insegnanti si sono adeguati non spiegando quasi mai quello che poteva essere il potenziale di un corso di studi che al suo interno aveva tante materie, dall’antropologia all’economia aziendale, e come lo studente poteva appunto portarsi a casa qualcosa di utile.

Per mia fortuna ho sempre amato la comunicazione, prima quella tradizionale, la pubblicità televisiva e poi mi sono interessato alle tematiche del Marketing Digitale. Da lì è nata questa tesi che è stata poi un vero e proprio trampolino di lancio per trovare lavoro. Se posso dare un consiglio a chi sta studiando ora all’università è di approfondire quelle materie che pensa possano portare ad uno sbocco e farci una bella tesi sopra. Avvicinare il professore di riferimento e provare a collaborare con lui è un ulteriore passo che secondo me è utile fare (e che io non ho mai fatto)”.

UNHCR, Operation Smile Italia, Fondazione Montalcini, Azione Contro la Fame. Quali sono le sfide principali di lavorare al Web Marketing di una Onlus?

“Ci sono onlus che godono di visibilità pur facendo poco perché hanno una discendenza governativa, ed altre che devono veramente lottare per farsi vedere. Il solo Marketing Digitale è una goccia nel mare in un mondo stracompetitivo come quello delle Onlus perché ottenere una donazione non è come mettere un prodotto in sconto e venderlo nel giro di due giorni. Il percorso che porta alla donazione è fatto di visibilità, fiducia ed emozione. Se non si segue un percorso multichannel è veramente difficile arrivarci. Il lato buono di Internet è che ci sono aziende come Google che offrono un percorso privilegiato per le onlus mettendo a disposizione strumenti come Google Ad Grants”.

A proposito di Onlus, cosa sono i Google Ad Grants e in quale occasione hai avuto modo di sfruttarli?

“Come ti dicevo, Google Ad Grants è un pannello di AdWords che si attiva per le onlus attraverso una procedura specifica con consegna di documenti che attestino che si tratta di una vera onlus a fare la richiesta. Approvata questa richiesta, Google mette a disposizione 10.000 dollari al mese per competere su tutte le keyword, tranne quelle che superano i 2 dollari di costo per clic.

Mi sono occupato di gestire e attivare la piattaforma per quasi tutte le onlus che sono state citate sopra. Per far funzionare al meglio quel tipo di campagna è necessario però predisporre il sito in modo da essere sempre al top col punteggio di qualità e ottenere donazioni nel modo più veloce possibile per l’utente e spesso molte onlus non sono pronte a questa sfida”.

Per un docente che insegna SEO, potrebbe sembrare un paradosso essere il fondatore di un progetto web che si chiama socialmediamarketing.it. Parlaci di questo progetto: dove nasce il concept e di cosa si occupa?

“Era la fine del 2008 e già da qualche anno di occupavo di SEO ma una delle cose che mi ha sempre affascinato è la possibilità di avvicinare gli utenti ai loro brand preferiti. Il social media marketing era veramente all’alba in Italia e così decisi di acquistare questo dominio (il cosiddetto exact-match domain era ancora importante a livello SEO all’epoca). Da lì è nato un semplice blog e nel tempo si è sviluppato un vero e proprio progetto di consulenza e formazione che mi ha dato l’opportunità di lavorare con tantissime imprese, dalla più piccola a vere e proprie multinazionali.

Ci occupiamo ovviamente di stendere strategie social per chi non ne ha e di perfezionarle per chi non è soddisfatto. Poi ovviamente ci occupiamo di campagne Facebook, Twitter, LinkedIn e di formazione aziendale”.

Entriamo nel vivo della tua docenza circa il posizionamento SEO e le campagne AdWords. Quali casi di studio hai in mente di portare nell’Aula della Digital Combat Academy?

“Per quanto riguarda la SEO porterò sia il caso di Socialmediamarketing.it che è passato da blog a sito aziendale senza perdere visite e quello di un piccolo cliente che affitta case alle Eolie ed ha un sito che non è propriamente nato per la SEO ma in seguito all’ottimizzazione ha avuto risultati sempre migliori negli anni.

Per quanto riguarda AdWords ci tengo a mostrare il lavoro che va fatto per potenziare al massimo la visibilità di una onlus, quindi parleremo di ciò che ho fatto per ‘Azione contro la Fame’, che aveva un account già attivo e che ho totalmente stravolto duplicandone le visite”.

Si dice che insegnare sia il miglior modo di imparare. Dopotutto, nel semplificare concetti complessi la mente umana è costretta ad elaborare i concetti in modo nuovo, finendo per consolidarne la comprensione. Tu che ruolo dai alla docenza nella tua vita?

“Io vengo da esperienze fatte sul campo con la piccola e media impresa, con la politica e con multinazionali, queste esperienze mi hanno fatto capire come rapportarsi con diverse tipologie di cliente e penso siano fondamentali per formare delle persone che si affacciano al social e al web marketing. Troppo spesso infatti si fa l’errore di dare la stessa pillola per malattie molto diverse quando si fa formazione. Ma bisogna imparare che ogni progetto ha una storia e soprattutto un budget a sé :).

Ovviamente fare docenze è un momento ottimo per mettersi alla prova ma è sicuramente un momento di grande responsabilità, perché si trasferiscono le proprie conoscenze a persone hanno voglia e necessità di imparare per entrare nel mondo del lavoro. Ed è per questo che il ruolo che sta avendo la docenza nella mia vita è sempre più importante perché sto imparando molto grazie al dialogo che si instaura con le persone che partecipano ai corsi”.