Infuencer marketing e la gara al vestito più corto: la ragazza immagine è un lavoro?

– Articolo di Francesco Tripputi – 

Nel magico mondo della nightlife capitolina, tra file chilometriche per un drink al bar, ascelle pezzate e bicchieri di champagne versati in coppe bianche, è possibile incontrare, vaganti tra i privé, con indosso vestitini attillati che mettono in mostra curve da capogiro e tacchi cosi alti da sembrare trampolini, delle creature misteriose e desiderate da tutti, ma come le sirene incontrate da Ulisse, non facili da domare: le ragazze immagine.

In cosa consiste il loro lavoro? Possono essere considerate delle vere e proprie influencer della discoteca? Beh, si potrebbe dire che la loro è una vera e propria missione, ovvero far ubriacare fino all’inverosimile tutti i fortunati clienti che capiteranno anche per sbaglio nelle loro grinfie, lasciandoli cosi al verde da non ritrovarsi addosso neanche le mutande. Ci riescono davvero? Si, e anche alla grande! Dopotutto si sa, tira più un “pelo di … che un carro di buoi”, ma questa, ragazzi, è un’altra storia.

Ma torniamo al focus: perché le ragazze immagine possono essere considerate al pari di una vera e propria influencer?

A parte le foto provocanti, una ragazza immagine ha, se capace a sfruttarla, una potenza di interazione, di engagement con il suo pubblico e con i suoi follower, incredibile, a prescindere dal numero di questi. La sua bravura sta proprio in ciò: divertirsi, godersi la serata al massimo e far si che, tramite i social network, tutti se ne accorgano.

Ognuna per raggiungere il proprio obiettivo ha la sua modalità: c’è la ballerina provetta, l’altolocata, la tatuata maleducata, quella che twerka e quella con un davanzale talmente abbondante che Hiroshima e Nagasaki a confronto sembravano due miccette… ognuna insomma sfrutta le armi a sua disposizione. Sembra una visione talmente semplicistica, ma vi assicuro che è assolutamente efficace.

L’opera verrà poi completata quando il potenziale cliente, che viene convertito dal PR o dal locale stesso in cliente pagante al momento che metterà piede per la prima volta nel locale, incontrerà sulla sua strada proprio quella ragazza immagine di cui ha visualizzato tante volte la Instagram Stories, a cui a messo like a tutte le foto e a tutti i video del suo profilo Facebook e di cui a guardato ogni singola live su Snapchat di lei con le orecchie e la lingua rossa da cane.

In conclusione questa, assunta dal locale proprio come fosse una commerciale che debba vendere i servizi proposti al prezzo più alto possibile, dovrà compiere una vera e propria opera di network marketing, creandosi una rete di spasimanti, amici, potenziali stalker, che le permetteranno in ogni occasione di raggiungere il goal del locale: incassare il più possibile dalla serata.

– Articolo di Francesco Tripputi –