Giulia De Filippis, Studentessa della Digital Combat Academy a Roma

Solitamente conosciamo i nostri Studenti di persona per la prima volta in occasione dell’inizio del corso. Il primo giorno è sempre speciale per tanti motivi. Dopo mesi di interazioni online finalmente si stabilisce una connessione fisica con la classe, e gli Studenti si conosco tra di loro.

Eppure la geografia, nel caso di Giulia De Filippis, ha giocato una partita differente. Abbiamo infatti avuto modo di conoscerla di persona mesi e mesi prima dell’inizio del corso, e tra l’altro in una città differente rispetto a quella in cui avrebbe seguito le lezioni.

Giulia si è infatti iscritta al Corso a Roma, e avremo il piacere di averla in aula dal 28 marzo in poi. Eppure il punto di contatto fisico è arrivato a Milano, in occasione di una visita meneghina che ha portato Giulia a visitare gli spazi di EFM in zona Moscova, spazi in cui ha potuto avere un assaggio della Digital Combat Academy in azione.

Per voi, la sua intervista.

Nel settembre del 2019 si è chiuso un capitolo importante della tua vita. Parliamo del conseguimento della laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo presso la Sapienza – Università di Roma, un percorso che si è chiuso con la tesi sul diritto d’autore, il copyright e le piattaforme digitali. Dacci allora una panoramica dell’intero viaggio accademico. Con che aspettative ti sei iscritta, e con quali consapevolezze sei uscita?

“Quando ho finito il liceo scientifico G.B Grassi nella mia città natale a Latina, ero sicura che volevo intraprendere un percorso umanistico perché negli ultimi anni avevo notato di essere portata per le materie letterarie. Inoltre le mie grandi passioni sono sempre state la scrittura, la moda e l’arte.

La scelta di iscrivermi al corso universitario di Arte e scienze dello Spettacolo alla Sapienza di Roma è stata una scelta per avere un percorso universitario più completo sia nelle materie umanistiche e sia sul campo artistico del cinema, della moda, del teatro e del digitale.

Nell’ultimo anno di università mi sono avvicinata a materie che erano più concentrate sul campo del digitale tanto da suscitarmi una passione continua nel saperne di più. Così ho scelto di concludere il mio percorso universitario scrivendo una tesi sul campo del digitale.

La scelta sicura era quello di portare come studio di tesi le piattaforme digitali ma volevo trovarci qualcosa di più interessante da poter portare avanti. Così ho scelto di approfondire la piattaforma digitale di Youtube e i casi di violazione del copyright.

Ho approfondito lo studio della legge italiana sul diritto d’autore e quella americana sul copyright da poter infine esporre un confronto più preciso grazie anche un intervista fatta a un avvocato di diritto internazionale che si occupasse in particolar modo sui casi di violazione del copyright.

Infine quando ho finito di scrivere la tesi di laurea ero sempre più convinta di voler approfondire e continuare a studiare sul campo del digitale, quindi posso dire che il mio percorso di laurea era partito con un idea completamente diversa per poi avvicinarmi ad un altro campo che oggi posso definire una passione costante”.

Dal 2014 al 2019 nella tua vita non c’è stata solo l’Università come attrice protagonista del tuo curriculum. Ti sei infatti prestata due volte come costumista per un cortometraggio, ‘Pillow’ a luglio del 2016 e ‘Tracce’ nell’agosto dello stesso anno. Come sei arrivata a queste opportunità e cosa hai imparato sul campo che non avresti mai potuto cogliere dai libri universitari?

“L’università è stato un ottimo trampolino per conoscere persone nel campo cinematografico. La moda è sempre stata una mia grande passione, l’attenzione al dettaglio, la simbologia che può dare un colore o un abito è sempre stato spunto del mio interesse personale.

Nel 2016 mi è stata data l’opportunità di poter entrare nel cast di due cortometraggi e di poter svolgere il ruolo da costumista. È stata una vera e propria scuola di vita, il saper lavorare in un team e quindi in un gruppo di tante persone con idee diverse è stato uno dei migliori insegnamenti di vita”.

L’utilizzo metodico del tuo profilo Instagram – e l’accuratezza con cui produci e distribuisci i tuoi contenuti – palesa già una solida sensibilità verso l’utilizzo di questo canale. Parliamo di un social prioritario nel settore della moda per evidenti ragioni legate alla natura estetica e visuale della piattaforma. Approfondiamo allora il tuo interesse verso il digitale in ottica professionale. Che aspetto ha la tua professione ideale, e che ruolo gioca il digitale in essa?

“Delle piattaforme digitali quello che uso di più è instagram, anche se un giorno mi piacerebbe aprire un canale Youtube e fornire dei contenuti anche li.

Instagram permette tramite una foto o una storia di poter comunicare ed arrivare a più persone. È un mezzo fondamentale e importante anche per le aziende che non possono perdere tempo ad esaminare tutte le strategie, ma in breve tempo bisogna arrivare alla scelta più efficace e con i migliori risultati.

Penso che l’obiettivo finale di una azienda è quello di vendere i propri prodotti e contribuire positivamente alla bottom line del bilancio. Questo può avvenire attraverso operazioni dirette di vendita, promozioni, lanci di prodotti o seguendo percorsi più indiretti: ad esempio, lavorando sul branding, costruendosi un’immagine accattivante, facendosi sentire vicino ai bisogni e allo stile di vita del proprio target.

Quindi, per aver successo sul mercato, necessita che la comunicazione e il prodotto arrivi ai bisogni e ai desideri della gente così da elaborare un approccio empatico, individuando gli insight per convincere il cliente. Infine, internet non è un medium passivo e sono proprio le persone a determinare cosa vedere ed accedere alle informazioni delle aziende”.

Studiare è come lavorare: per raggiungere risultati bisogna avere chiari gli obiettivi in testa. Vale per un percorso formativo come il nostro, così per un progetto di strategia digitale rivolto a un’azienda. Se la meta è chiara, il percorso per arrivarci è più limpido. Concludiamo allora con la tua partecipazione alla Digital Combat Academy: cosa vuoi riportarti a casa dal corso?

“Sicuramente mi piacerebbe avere più sicurezza e chiarirmi le idee sul mondo del lavoro, l’università mi ha dato una buon bagaglio culturale e anche una crescita personale ma è mancata la pratica e il metterci in situazioni da poter crescere di più nel mondo del lavoro.

Personalmente penso che l’università oltre a formare una persona culturalmente dovrebbe proporre più tirocini e laboratori da poter formare una persona a 360 gradi.

Sono molto contenta di frequentare il corso a Roma alla Digital Combat Academy proprio per poter finalmente chiarire i miei dubbi e avere una conoscenza completa sul campo del digitale”.