Giovanni Sommavilla, mente lucida e animo curioso sulla via della specializzazione

Intervistiamo il giovane professionista del digitale che da Bologna a Rimini condivide con noi lezioni dal reale mondo del lavoro

Buono, genuino, empatico. Sono i tre aggettivi che useremmo per descrivere Giovanni e il suo sorriso. Un sorriso che comunica positività ma anche visione del domani. Giovanni tira dritto per il suo obiettivo. Non conosce esattamente quale sia il punto di arrivo, ma sta compiendo tutte le azioni necessarie per avvicinarvisi.

Laurea Triennale, Laurea Specialistica, primo lavoro in azienda, poi in agenzia, e dunque la maxi occasione di gestire l’Ufficio Stampa del Web Marketing Festival, evento organizzato a Rimini tra i primi in Italia per copertura mediatica e qualità dei relatori.

Giovanni è una persona curiosa, dunque intelligente. Avere domande e sollevare dubbi è un forte segno di predisposizione all’apprendimento, dunque al miglioramento personale. E Giovanni non ha problemi a contattare professionisti di settore sui social network per reperire consigli e informazioni che possono accelerare la sua carriera. Dopotutto, è proprio così che l’abbiamo conosciuto.

La sua storia presenta infiniti spunti di riflessioni per gli studenti di comunicazione di oggi e i giovani professionisti del domani. A voi le sue parole, che condividiamo con piacere.

Il mondo del lavoro avanza, la formazione accademica tradizionale sembra non stare al passo. Rispetto alle Facoltà di Comunicazione & Marketing in Italia, quali aspetti ti senti di condannare e quali di difendere?
“Facile. Difendere: praticamente nulla, per quella che è stata la mia esperienza. Condannare: molto. In primis il capire su cosa e come fare formazione su questi temi”.

Una tesi triennale sui giornali locali di Bologna. Una tesi magistrale sulla comunicazione digitale delle PMI. Il tuo è stato un chiaro passaggio da informazione a comunicazione, da giornalismo ad aziende. A cosa è dovuto?
“Superficialmente direi alle nuove esperienze di lavoro che ho potuto vivere: la prima tesi ha sorvolato sulla mia passione più grande e profonda (la scrittura e l’editoria, le discussioni pseudofilosofiche con case editrici rimaste ferme ad una mentalità medievale).

La seconda è stata il frutto di quasi un anno di convivenza con una PMI bolognese, all’interno della quale figuravo come factotum digitale, anche se la mia era una preparazione e professionalità abbastanza ‘accademica’ su tutto, e mi mancava proprio della sana pratica e occasione per testare il tutto.

Il fil rouge delle due cose è, al di là delle specifiche tematiche trattate, la necessità di smontare i meccanismi interni dei due contesti, così da avere una visione chiara e poter applicare con cognizione determinate competenze e soluzioni/alternative”.

Ipotizziamo che la Digital Combat Academy abbia la giusta visione del mondo, e che un breve percorso di formazione privata possa completare – senza mai sostituire – il percorso universitario. Spiegaci cosa ti piacerebbe ottenere da un ideale corso di formazione.
“Che trasmetta un ‘mindset’ tarato sulle mie capacità e competenze che, sì devono essere a 360° sul digital marketing, ma che possono e dovrebbero focalizzarsi con un giusto equilibrio sia su ciò che è trend del mercato, sia sulle mie passioni e doti (nel mio caso il content, data analysis, DEM, CMS e perché no un goccio di UX).

Degli strumenti, delle “tecniche infallibili” non me ne faccio nulla, li reperisco facilmente sul web. Manca spesso un dialogo diretto dell’esperienza profonda di veri professionisti, che ti trasmettano azioni pratiche quotidiane su come essere in professionista migliore (come e dove aggiornarsi? Come e cosa e chi leggere per una dieta mediatica digital seria e autorevole?)”.

La parola stage nell’immaginario collettivo ha due accezioni. Una positiva, quando implica il primo passo verso l’accesso a un lavoro stabile. Una negativa, quando implica la trappola usata da aziende e scuole private per promuovere un’esperienza al limite dello sfruttamento. Di questi tempi postmoderni, pensi esista il modo di acquisire competenze senza bisogno di passare per uno stage?
“Onestamente no. Lo stage, nella misura in cui è un laboratorio in cui puoi davvero sporcarti le mani con i problemi e obiettivi di un’azienda, è fondamentale per conoscersi e misurare i proprio limiti e capacità, ma soprattutto per l’azienda di capire se davanti ha un minchione o un asset prezioso. Magari semplifico troppo…”.

Il tuo profilo LinkedIn parla chiaro. “Ufficio Stampa presso il Web Marketing Festival”, semplicemente uno dei più importanti eventi sul digitale in Italia. Raccontaci di questa esperienza in un contesto tanto affascinante quanto articolato come quello di un evento su scala nazionale.
“Raccontare del Web Marketing Festival e di Search On Media Group (l’azienda che gli ha dato vita) dalla prospettiva di un membro del team è impresa ardua da sintetizzare in poche righe. Mi preme solo specificare che è un caso emblematico di ‘crescita felice’, sia in termini umani sia professionali: tanta energia, tante persone con cui collaborare e che sono entusiasti di farlo, tante idee che prendono vita, tanta fatica e poche ore di sonno, tanto divertimento e gioco di squadra (se non ci fosse un progetto di questa portata semplicemente affonderebbe), e tanta ambizione, meticolosità e passione.

Credo che sia una buona ricetta per realizzare qualcosa che funzioni e che permetta una crescita inclusiva: sia di chi ci lavora, di chi partecipa agli eventi che vengono proposti e di chi collabora (sia esso un media partner o uno sponsor) per la riuscita del progetto. In una parola (d`ordine)? ASCOLTARE e COOPERARE. Va beh, sono 2 però sono parole d` ordine per chi vuole lavorare nella comunicazione digitale”.

Domanda finale, la più delicata. Ti reputi positivo verso il tuo futuro?
“Nella misura in cui sarò capace di migliorarmi e rendermi un professionista ‘unico nel mio genere’ sì, esplodo di positività. Il difficile è capire COME rendermi tale! It`s a long way to the top“.

Vero, la via è lunga. Ma tu, caro Giovanni, sei esattamente sulla strada giusta e alla velocità giusta. Non ci aspettiamo altro che restare in contatto con te e vederti crescere, ogni anno, sempre meglio. In bocca al lupo.