Gianluca Daluiso, il Conduttore di Skuola.Net che Avvicina Giovani & Politica

Come spesso avviene alla Digital Combat Academy per procedere con questa intervista ci siamo lasciati guidare dall’istinto. Abbiamo intercettato su Facebook le interviste video di Gianluca Daluiso, giovanissimo, a esponenti del giornalismo e delle istituzioni di rilevanza nazionale.

Abbiamo fiutato ci fosse del valore dietro quel giovane volto, perché nessuno arriva per caso condurre un programma con ospiti di questo calibro. Da lì un messaggio, un’email e infine un’intervista – per presentarvi un talento italiano interessato a riconnettere giovani e politica.

Abbiamo due Studentesse iscritte all’attuale corso in aula a Roma che vengono dal tuo stesso contesto accademico. Elisa e Beatrice, infatti, hanno studiato all’Università di Bologna. Rispetto al tuo percorso nella Facoltà di Scienze Politiche che giudizio complessivo daresti alla tua avventura universitaria?

“Sicuramente ho un’opinione positiva del mio percorso universitario. Credo che sia capace di dare una bella infarinatura generale per chi si vuole cimentarsi nel mondo della diplomazia, politica e attualità. Però credo che sia veramente molto sbagliato pensare che solo con un percorso scolastico adeguato si possano realizzare i propri sogni.

Se dovessi suddividere in base percentuale i fattori che ci possano permettere il raggiungimento di una posizione professionale le suddividerei cosi: 20% formazione, 50% talento e 30% conoscenze. Attenzione. Con ‘conoscenze’ non intendo dire ‘raccomandazioni’, ma intendo la capacità di mettersi in mostra. Di far sapere delle proprie capacità e potenzialità. Perché tu puoi essere il migliore del mondo a fare un determinato lavoro, ma se il datore di lavoro, o il cliente, non ti conosce, non sa della tua esistenza, non si va da nessuna parte.

Bisogna anche avere l’intuizione di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Quindi faccio un grande in bocca a lupo a Elisa e Beatrice. Spero possano riuscire a realizzare i propri obiettivi. Solo un consiglio: non mollate mai”.

Il tuo ingresso nel mondo del lavoro vanta nomi di tutto rispetto come Rai Radio 2 e Il Fatto Quotidiano. Nel primo caso hai ricoperto il ruolo di conduttore radiofonico per cinque mesi, nel secondo hai vestito i panni del giornalista per quasi due anni e mezzo. Come sei arrivato a queste due grandi opportunità e cosa pensi di esserti riportato a casa da ambo le esperienze?

“Sono molto contento di aver avuto la fortuna di lavorare per queste due realtà. È stato bello trovarsi a 21 anni a condurre un programma sulla Rai e a scrivere per ‘Il Fatto Quotidiano’. Ovviamente ho avuto questa possibilità perché il mio percorso professionale è iniziato qualche anno prima. Non ti trovi in due realtà cosi importanti dall’oggi al domani.

Quello che spesso sbaglia la mia generazione è pensare che, una volta usciti per esempio dall’università, subito si diventa la grande firma di un quotidiano importante, lo speaker di punta di una prestigiosa radio o il miglior avvocato in cirColazione. Bisogna fare la gavetta, come l’hanno fatta tutti.

Io ho iniziato a 16 anni a scrivere per dei giornali locali e condurre un programma su una radio locale di Riccione. Lì ho avuto la possibilità di iniziare ad imparare queste attività e anche di mettermi in mostra, far vedere cosa sapevo fare. Bisogna imparare a buttarsi, accettare delle sfide. Cercare di entrare in contatto con più persone possibili del proprio settore lavorativo. Perché, soprattutto di questi tempi, a fare la differenza è la rete di contatti che si costruisce. Più contatti hai e più nascono opportunità o esperienze da fare.

E la cosa più importante è non pensare mai di essere ‘arrivato’. Nonostante molte esperienze prestigiose che ho avuto la fortuna di fare mi reputo, e reputerò sempre, un eterno studente. Cerco di imparare sempre dalle persone con cui lavoro. Perché chiunque ti può insegnare qualcosa. Non avere mai la presunzione di essere i migliori o che sai già fare perfettamente le cose. Umiltà e ascolto. Oltre al sacrificio e all’impegno. Ricordarsi sempre che il talento senza impegno, viene battuto dall’impegno senza talento”.

Ci piace intervistare persone come te perché esistono professionisti, in Italia e nel mondo, che nella vita spendono tante energie a intervistare gli altri e troppo poco spesso si trovano loro stessi sotto i riflettori. Per questo li vogliamo accendere noi su di te, partendo proprio dal tuo ultimo progetto su Skuola.Net. Cosa caratterizza questo format di interviste e che obiettivi di comunicazione ha?

“Ho deciso di focalizzare la mia attenzione sul tema dei giovani in Italia perché la politica negli ultimi anni non ci considera più. C’è il distacco totale della politica dai giovani e di conseguenza dei giovani dalla politica. L’esperienza a skuola.net è nata dopo che per un anno ho fatto un tour per le scuole d’Italia dove andavo a parlare del mio libro ‘Cambiare il Paese per non dover cambiare Paese’. Un libro sui giovani e fuga di cervelli. Vedevo che molti ragazzi nelle scuole avevano voglia di parlare e far sentire la propria voce, ma la politica è sempre stata sorda nei confronti dei giovani.

Da qui è nata l’idea di far tornare a parlare la politica con i ragazzi. Quindi ho fatto questo format su skuola.net, dove abbiamo portato i leader politici a confrontarsi con i giovani. Interviste singole ai leader, negli studi di skuola.net, dove rispondevano alle domande ed esigenze dei ragazzi. Ha avuto veramente un grande successo. E sono molto contento di questo. Un ringraziamento ovviamente va a tutto il team di skuola.net e al Direttore Daniele Grassucci che ha realizzato questo format con me. Un ottimo lavoro di squadra”.

Politici, giornalisti, istituzioni. Il calibro delle persone che hai intervistato è indubbiamente di alto livello. Domanda a bruciapelo dunque per te. Qual è stata l’intervista più difficile che hai affrontato e per quale motivo?

“Trovarmi a 25 anni ad avere come ospiti in studio nel mio programma personaggi tipo il Presidente del Consiglio, il Presidente della Camera dei Deputati, Senato, direttori dei principali giornali e telegiornali del Paese è sicuramente molto emozionante. Essendo venuti ospiti anche più volte, dopo un po’, si instaura anche un rapporto di simpatia e stima reciproca.

Non ti saprei dire quale sia stata l’intervista più difficile. Forse quando vengono i leader politici perché comunque sia c’è un po’ di ansia da prestazione visto che molto spesso dei pezzi di quelle interviste vengono trasmessi da molti telegiornali nazionali, programmi televisivi e citati ovviamente anche dai vari quotidiani nazionali. Ovviamente c’è un pochino d’ansia perché non si vuole fare brutta figura”.

Abbiamo parlato di passato e presente: ora manca solo il futuro. Chiudiamo dunque l’intervista con lo sguardo rivolto al domani. Guardando infatti oltre il successo che stai conseguendo oggi, dove ti immagini entro il 2022?

“Domanda molto interessante. Non lo so (ride, ndr)! Da un certo punto di vista invidio chi sa i vari step che farà, o vorrà fare, da qui a diversi anni di distanza. Io penso che la vita sia quello che ci succede mentre progettiamo di fare dell’altro. Se mi avessi chiesto 2 anni fa di questo format su skuola.net non avrei mai pensato di farlo.

L’unica cosa che mi auguro è di continuare ad avere la fortuna di fare quello che mi va di fare. Dare voce alla mia generazione. La cosa più importante per me non è l’aspetto economico o la popolarità. Quello che secondo me veramente conta è guardarsi in faccia allo specchio ogni mattina ed essere fiero di quello che si fa. Essere in pace con se stessi, non fare compromessi, non perdere la propria libertà e indipendenza è più importante di qualsiasi posizione professionale.

Senza dimenticarsi che realizzarsi a livello lavorativo è sicuramente bellissimo, ma non bisogna mai tralasciare il proprio partner, la propria famiglia, i propri amici. Ricordarsi che la vita non è solo lavoro. È necessario trovare il giusto equilibrio. Anche se, alle volte, è veramente difficile incastrare il tutto”.