Giada Bernile, a tutta velocità nel mondo della formazione professionale

Si è appena laureata in lingue e letterature straniere e ha una gran voglia di esplorare il mondo del marketing digitale per trovare la sua strada lavorativa.

La protagonista di questa intervista si chiama Giada Bernile e ha catturato la mia attenzione per la strategia di attacco che ha utilizzato nei confronti della scuola. Nel reperire informazioni su un eventuale percorso formativo a Roma, Giada ha avuto molte difficoltà a trovare quello più adatto alle sue esigenze. Una volta “inciampata” nella nostra scuola, ha deciso di approfondire ulteriormente la ricerca arrivando addirittura a contattare dei nostri Studenti. Il suo intento era nobile: avere un feedback dall’interno sulla reale validità della nostra offerta formativa.

Questa sua azione mi ha fatto riflettere molto. Mi ha ricordato un vecchio insegnamento universitario. In comunicazione infatti si tende a distinguere tra “immagine” e “reputazione”. L’immagine è quello che tu mostri di te stesso, la reputazione è quello che gli altri dicono di te. Nella vita personale così come in azienda puoi controllare l’immagine, ma non la reputazione. Puoi decidere cosa mostrare di te stesso in pubblico, ma alla fine dei conti quello che conta è cosa le persone diranno in privato di te.

L’entusiasmo con cui Giada si è candidata mi ha ricordato che una scuola, per quanto ben gestita, ha sempre due anime. C’è l’immagine, ovvero quello che comunica all’esterno sul sito web, sui social media e agli eventi di settore. E c’è la reputazione, su cui una scuola non ha controllo, e che vive del sentimento degli Studenti, attuali e passati.

Il fatto che i nostri Studenti abbiano parlato bene di questa scuola a Giada è un onore ma anche un onere. Sono orgoglioso che stiamo lavorando bene, in Aula e fuori, ma sento anche un forte senso di responsabilità nei confronti di giovani talenti come Giada. Persone come lei stanno affrontando la vita grande velocità e vedono in questa scuola un modo per accelerare ulteriormente il passo. A noi il compito di velocizzare questo percorso.

Sono felice di essere entrato in contatto con Giada, il cui sorriso nella Video-Candidatura ci ha contagiato tutti. Io e gli altri Docenti faremo di tutto per essere all’altezza delle sue aspettative affinché, anche questa volta, la nostra reputazione rispecchi la nostra immagine. Missione ambiziosa, ma dopotutto siamo qui per questo. Dare a ogni Studente l’attenzione che merita.

Di seguito l’intervista.

Dato che sei fresca di laurea, partiamo dalla fine. Cosa senti di esserti riportata a casa dal tuo percorso accademico in lingue e letterature straniere?

“Non è mai facile spiegare la validità dello studio delle materie umanistiche, fiumi di inchiostri sono stati consumati da celebri autori per spiegare quanto sia importante avvicinarsi alla sensibilità dell’essere umano attraverso la letteratura.

Lo studio di questa particolare disciplina mi ha aperto orizzonti che mai avrei immaginato e mi ha dato la possibilità di confrontarmi con professori che, nella stessa lezione, citavano Jane Austen e Sex and the City.

Questa piccola digressione sull’entità della letteratura non è sufficiente a dare giustizia all’importanza del suo studio, ma credo che possa in un certo senso, far capire che l’approfondimento di questa disciplina mi ha insegnato molte cose, una tra tutte: saper leggere tra le righe.

Inoltre ci tengo ad aggiungere che il piano di studi di questo corso di laurea dà la possibilità agli studenti di sostenere degli esami ‘a scelta’ tra un’ampia gamma di insegnamenti affini al nostro corso di laurea. In questa occasione, ho deciso di optare per esami che andassero a colmare lacune scolastiche (per esempio la storia) e che andassero a nutrire la mia passione per la comunicazione, che proprio in questi anni è nata e cresciuta (esame di sociologia dei processi culturali e comunicativi).

Sulla scia di quanto appena detto, chiudo con il dire che questi anni di studi multidisciplinari mi hanno dato una solida cultura generale e la possibilità di studiare in maniera approfondita due lingue: un contributo importantissimo per il nostro cervello e per i nostri rapporti sociali nel mondo”.

Le discipline del marketing digitale sono un po’ come le lingue straniere: entrambe rappresentano una porta verso il mondo. Ci sono delle discipline in particolare che senti di voler approfondire o al momento una lingua vale l’altra?

“Al momento sono una tabula rasa nel campo del marketing digitale; ogni settimana sarà una scoperta! Soltanto con il confronto diretto con le varie sfaccettature di questo ambito saprò orientarmi meglio e indirizzarmi verso lo studio accurato di una in particolare.

L’unica consapevolezza che ho è che mi sono avvicinata all’idea del web marketing perché la mia idea iniziale era quella di varcare la strada dell’ufficio stampa. Facendo varie ricerche ed approfondendo le caratteristiche fondamentali di questo mestiere, ho capito che l’addetto all’ufficio stampa è ormai ‘decaduto’ a seguito della rivoluzione digitale, o meglio, si è ‘riconfigurato’, utilizzando e facendo propri i cosiddetti web tools. Da qui è nata l’idea di immergermi in questo ambiente pioneristico e di fondere la mia passione per la scrittura con le strategie di comunicazione”.

Prima di arrivare a noi hai svolto diverse ricerche. Rispetto alla formazione su Roma, cosa non ti ha convinto di quello che avevi trovato?

“La formazione su Roma rispetto al marketing (che prescinde dall’università) è inesistente. Un solo corso mi dava la possibilità di frequentare in aula ma si trattava di corsi serali (fino alle 22), a mio avviso poco produttivi a livello formativo. Più cercavo e più mi rendevo conto che le mie esigenze erano destinate ad essere frustrate: nessuna offerta che comprendesse la presenza in aula e una formazione duratura nel tempo.

Pensavo dunque di avere il destino segnato e di dover iniziare con una formazione online (cosa che non mi soddisfaceva per nulla), fino al momento in cui mi sono casualmente imbattuta nel programma della Digital Combat Academy, perfetto in ogni suo dettaglio”.

Una cosa ha spiccato su tutte nella tua Video-Candidatura. Parlando della Digital Combat Academy a un certo punto hai detto: “mi ci vedevo già dentro”. Cosa ti ha fatto avere questa impressione?

“Come precedentemente accennato, provenivo da una spasmodica ricerca di corsi post-laurea che potessero darmi degli strumenti ‘concreti’ di lavoro e che al tempo stesso, potesse darmi la possibilità di interagire con altre persone; è vero che la nostra generazione è quella dei ‘nativi digitali’ ma credo che il rapporto face to face sia fondamentale, soprattutto quando si parla di formazione.

Satura delle mancanze delle offerte formative su Roma, stavo già procedendo all’acquisto di un corso online (il migliore per rapporto qualità-prezzo), fino al momento in cui, come per magia, ho aperto la pagina della Digital Combat Academy; il mio primo pensiero fu: ‘dove ti sei nascosto tutto questo tempo?’.

Più leggevo ed esploravo il mondo della DCA e più ‘mi ci vedevo dentro’, immaginandomi già seduta tra quei banchi ad ascoltare insegnanti giovani ed appassionati. Detto questo, concludo con la volontà di esprimere la mia gratitudine verso chi è riuscito a mettere in piedi questo progetto e chi contribuisce ad innalzarne il livello. Sono sicura che questo nuovo capitolo non deluda le mie aspettative e che i miei orizzonti si aprano ancora di più, concedendomi la possibilità di affacciarmi su nuovi panorami conoscitivi”.