Francesco Redaelli, Co-Founder della Crypto Coinference

Avevamo intravisto il suo nome ad un evento, gli Heroes di Maratea, ma non avevamo avuto modo di approfondire la relazione. Poi, boom, il destino fa il suo corso, ed entriamo in contatto per un altro evento: quello organizzato proprio da lui. Parliamo di Francesco Redaelli, giovane talento del panorama italiano nel settore blockchain & criptovalute.

Francesco ha saputo sfruttare al meglio le sue evidenti qualità umanistiche, assemblando un evento che ha lasciato il segno – per qualità dei relatori, degli sponsor e anche dei partecipanti, mediamente più consapevoli di tanti altri eventi in questo settore.

Non potevamo farci sfuggire l’occasione, e abbiamo fatto in modo di connettere subito le nostre realtà. Crypto Coinference e Digital Combat Academy da quest’anno sono partner. Significa che ci supporteremo a livello di comunicazione, ci daremo visibilità online e faciliteremo il passaparola offline.

È il bello di conoscere persone in gamba come Francesco, preparate e mosse da nobili intenti. Ci si capisce subito, e si riesce a creare valore in breve tempo. Per voi, l’intervista a Francesco.

Il mondo avanza e la formazione accademica, spesso, sembra non stare al passo. Tu, in particolare, hai intrapreso una strada professionale impossibile da anticipare attraverso alcuna facoltà universitaria. Dunque analizziamo nel dettaglio le tue esperienze, tra Master e Masterclass. Cosa ti sei riportato a casa da questi percorsi formativi?

“Beh come darti torto! Da un lato mi verrebbe da dire ‘non facciamo di tutta l’erba un fascio’ e dall’altro non posso far altro che darti ragione. In un certo senso è così: oggi giorno il mondo accademico e la formazione tradizionale in generale, spesso non preparano ‘dovutamente’ i futuri professionisti e posso solo parlare per la mia personale esperienza, perché è stato proprio così. La formazione di base classica di per sé, è triste da dire, mi hanno fatto portare a casa poco nulla, forse un mezzo ‘odio’ e ‘ribrezzo’ verso la lettura di romanzi e testi classici. Scherzi a parte, una mezza verità di fondo c’è ed è proprio così. Ahimè quando ti trovi ad operare in un settore che avanza ed evolve ad una velocità frenetica, è difficile restare al passo. L’unica soluzione resta quella di affidarsi a percorsi formativi alternativi a quelli tradizionali e per risponderti alla domanda, ciò che che mi sono portato dietro sono una miriade di concetti, non solo teorici ma sopratutto pratici che hanno fatto un’enorme differenza, non tanto nell’applicarli giorno dopo giorno, quanto nel cambiare l’approccio ed il punto di vista nel lavoro di tutti giorni. Questo è il plus più assoluto. Diventa una questione di attitudine ormai per come la penso, la formazione quella viene col tempo, sarebbe quindi bene e forse meglio chiamarla ‘esperienza’. E non si smette mai di fare esperienza”.

Da DIWtoken a CoinCrowd passando per Friendz, rivesti il ruolo di Advisory Board Member per diverse startup, in Italia e anche all’estero. Cosa ti spinge a svolgere queste attività di advisory?

“Ho iniziato il mio percorso lavorativo circo 9 anni fa e dopo aver ‘speso’ – meglio dire ‘investito’ – i miei primi 5/6 anni di esperienza in un gruppo di PMI italiane come ‘tradizionale’ dipendente, ho dato un taglio netto e ho voltato pagina. Mi sono sempre occupato fin da subito di comunicazione, marketing e sviluppo commerciale, ma al tempo stesso sono sempre rimasto affascinato dal Digital e dalla Finanza in generale. L’esplodere dell’interesse verso la Blockchain e le Criptovalute mi ha permesso di trovare un connubio perfetto, mettendo insieme tutti questi punti ed è proprio questo mi ha spinto a mettermi in gioco in questi progetti. Ognuno di loro opera in settori diversi, sviluppandosi anche in aree geografiche differenti. Eppure sono tutti quanti spinti da un’ottica di internazionalizzazione basandosi su modelli di business decentralizzati e distribuiti, altro aspetto molto affascinante, ma qui apriremmo un capitalo bello lungo da trattare! La ragione di fondo è che sperimenti e ti arricchisci di varie esperienze, ognuno delle quali ha tanto da offrirti e non mi riferisco al guadagno in sé”.

Cristiano Ronaldo, Messi, Emma Watson, Metallica, Novak Djokovic sono nomi importanti. Sono le celebrità che hanno già cooperato con Aidcoin, società che sviluppa sistemi di blockchain per rendere le donazioni tracciabili ed efficienti. Come sei arrivato a questa opportunità e di cosa ti occupi nel dettaglio come Blockchain Social & Marketing Manager?

“Il tutto è nato un po’ per caso. Nel 2017, circa un anno fa, mi sono avvicinato attivamente al settore delle cripto valute e della blockchain, e per l’ennesima volta come è sempre successo in passato, non sono riuscito dal trattenermi a non fare e costruire qualcosa di personale con un progetto ad esso legato. Nasce così Koinsquare, una community italiana tra le più importanti del settore che decido di aprire insieme a Tiziano Tridico (noto youtube italiano del settore) ed altri 3 ragazzi. A seguito di questo progetto, che tutt’ora continua ad andare avanti, ed alla prime consulenze con ICO italiane fatte tra la fine del 2017 e del 2018, ho deciso di staccarmi totalmente da una precedente esperienza lavorativa, focalizzando full time su questo nuovo settore facendolo diventare a tempo pieno il mio lavoro. E così sono entrato in Aidcoin, tramite una normale candidatura, colloquio e via. All’interno di Aidcoin, il progetto spalla su Blockchain della più nota CharityStars, mi occupo della gestione della community del progetto nata post ICO, seguo la parte di Marketing e Pubbliche Relazioni ed insieme al resto team facciamo sviluppo e crescita con nuovi partner”.

Abbiamo conosciuto il tuo nome per la prima volta ad un evento di settore, l’Heroes di Maratea, dunque è d’obbligo farti una domanda al riguardo. Che valore dai al networking per lo sviluppo del tuo percorso professionale?

“Sarò sincero, dal mio punto di vista il networking è la linfa che non deve mai mancare! Con questo non voglio dire che è la base di tutto e che fondamentale, mi piace definirlo come una sinfonia di sottofondo che completa il tutto. In Italia siamo fin troppo abituati a parlare di raccomandazioni in senso negativo, eppure se guardiamo all’estero in area come UK e Nord-Europa queste ‘raccomandazioni’ si trasformano in ‘referenze’ che cercano di portare valore aggiunto e costruttivo al percorso di un professionista, anche se non mi definirei come tale ad oggi, magari direi ‘aspirante’ professionista. Quello che sicuramente ho imparato ad apprezzare e continuo ad apprezzare è che nonostante tutto in Italia esistono persone che indipendente dall’età e dall’esperienza che hai, sono sempre ben disposte a supportarti e spronarti ad andare avanti: il networking diventa importante in tutta questa serie di casi! E posso tranquillamente dire che con il tempo appaga ambo i lati, perché in certe situazioni, magari sopratutto all’inizio, è un qualcosa che ti offre opportunità, ma col il passare del tempo diventa l’esatto opposto, perché sei tu che ti trovi a supportare altre persone che incontri nel tuo percorso e diventa un vero e proprio dare e ricevere! E dato che siamo tutti quanti persone, indipendentemente dal livello di seniority, è sempre bello sopportarsi a vicenda. Questo per me è il valore sano del networking e non solo è importante, ma gli do’ anche un vero e proprio valore di fondo che non dovrebbe mai mancare”.

Ci sono alcune persone che riescono a caricare sulle proprie spalle il peso di un intero settore professionale. È il caso di industrie in pieno sviluppo come quella delle criptovalute, di cui tu sei nobile portabandiera organizzando la prima conferenza di settore a Milano. Cosa aspettarsi dalla Crypto Coinference?

“Crypto Coinference nasce con una vision ben specifica: riunire tutti i più importanti professionisti, divulgatori ed imprenditori del mercato nazionale attirando anche alcuni casi internazionali (per esempio Binance durante l’edizione 2018) e per avvicinare il pubblico italiano, spostando la sua attenzione dall’online all’offline. Cosa aspettarsi quindi? Innanzitutto di poter incontrare e conoscere di persona tutti questi veri e propri professionisti del settore e, aspetto che ancor più amo di questo evento che abbiamo lanciato, instaurare un vero e proprio rapporto e legame umano anche con tutti i più importanti blogger e youtubers italiani. Ci siamo abituati fin troppo a seguire tutte queste figure stando seduti di fronte al monitor di un PC o al display di uno smartphone, eppure il rapporto umano vince sempre ed è uno dei valori intrinsechi su cui lavoriamo di più per l’evento stesso. Oltre a questo le aziende e startup di settore devono e possono aspettarsi un vero valore nell’evento, non di certo fatto di hype, fud e fomo, ma bensì da una vera e propria concretezza che in quanto organizzatore dal mio punto di vista non deve assolutamente mancare. E’ un settore che sta muovendo ancora i suoi primi passi e per tale ragione diventa fondamentale concentrarsi sulla poca e vera sostanza che c’è”.

Se ti chiedessi di immaginare il Francesco Redaelli del 2022, tu cosa vedresti di nuovo, o diverso, rispetto ad oggi?

“È una bella domanda e direi anche più che azzardata! Forse un solo due aspetti di cui sono sicuro al 99%. Da quando ho iniziato il mio percorso professionale ho imparato due cose su me stesso: la prima è che non riesco a stare seduto su una sedia e focalizzato su un singolo progetto alla volta e questo ha i suoi pro e contro, quindi mi verrebbe da dire che il Francesco Redaelli del 2022, difficilmente sarà concentrato sulle stesse cose su cui è concentrato oggi giorno, sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli lo ammetto e non sempre è positivo! La seconda invece è la forma: quello che ho imparato a vedere e vivere negli ultimi due anni è un energia vitale molto positiva che ruota attorno all’ecosistema delle startup innovative e di settori molto innovativi come il fintech o anche nello specifico la blockchain. Ci sono talmente tanti progetti interessanti che spuntano e nascono ogni giorno e seguirli dall’interno probabilmente come parte del team diventa praticamente impossibile. Quindi per rispondere a questa seconda parte, direi che probabilmente nel 2022 vedrei un Francesco Redaelli che investe se stesso e si mette in gioco in prima persona in progetti che davvero lo appassionano, accanto ed insieme alle persone che li hanno fondati e che ci hanno messo l’idea di fondo. Sarà una bella sfida e scommessa, quindi risentiamoci e vedremo se si sarà realizzata o meno!”.