Francesco Murri, Studente della Digital Combat Academy a Roma

Carico di entusiasmo oltre l’immaginazione, Francesco porta in aula un sorriso e una voglia di fare che illumineranno le nostre aule. Spoiler: viene da Cisterna di Latina come Emil Ceron, il nostro Docente di Local Marketing.

Ogni realtà locale ha i suoi pregi e i suoi difetti. Come descriveresti Cisterna di Latina a chi non c’è mai stato?

“Parto con il dire che amo la mia città, non abbiamo il Colosseo, il Pantheon o Il Duomo, ma in questo caso l’arte non è importante, è proprio un discorso affettivo alla madre patria.

Forse a differenza di tante altre persone che ci vivono mi permetto di dire di averla vissuta con tutto un altro approccio, non sono i locali o la storia che mi hanno fatto apprezzare così tanto la mia città, anche questo ma solo successivamente.

Da “fringuello” con vari gruppi di amici, ho potuto vivere Cisterna fuori dal suo cuore pulsante, approfondendola sotto un’altra visione, forse è strano ma i ricordi più belli sono tutti legati a persone e luoghi non frequentati dal pubblico, dove passavamo giornate intere a ridere e scherzare in compagnia, con una chitarra, cantando, chiacchierando, con tramonti e altre esperienze.

Il fatto di conoscerci tutti (siamo 40.000 abitanti) è bello ma è un arma a doppio taglio per tanti aspetti, però il fatto di avere spazi ampi nel nostro piccolo centro dove riunirci crea una bellissima comunicazione e ti regala fantastiche giornate, per questo dopo che l’ho vissuta al di fuori e poi al centro mi ha fatto apprezzare Cisterna a 360°”.

In qualità di Graphic Designer & Digital Strategist hai già avuto modo di mettere mano a progetti online. Ad oggi, quali sono gli aspetti del digitale che ti affascinano di più su cui senti di essere maggiormente portato?

“Mi rendo conto che più vado avanti e più nascono opportunità, la tecnologia forse è stato uno strumento talmente tanto grande a livello innovativo per ciascuno di noi che l’essere umano ancora non era pronto a lanciarsi in una realtà quasi “utopica”, sono le idee, la comunicazione, la velocità con cui vanno le cose, la strategia, che mi appagano in questo mondo.

Onestamente non lo so per cosa sono realmente portato, amo così tanto tutto questo che ci vedo crescita, realizzazione, cooperazione, creatività per ogni suo aspetto; diciamo mi lascio trasportare dall’evoluzione e se c’è qualcosa da imparare in questo mondo voglio assorbirlo finché posso”.

Chiunque ti conosca anche solo per pochi minuti riconosce subito un livello di energia naturale in te, una carica di entusiasmo stimolante. Da dove viene questa attitudine positiva e come la alimenti?

“Questa è una simpatica domanda, premetto che non sono tutto rosa e fiori ma mi sono creato un bel packaging da fuori.

Quando ero più piccolo vedevo il bicchiere troppo pieno al punto di farlo strabordare, col tempo tutti ci rendiamo conto che non è così, però se lo vediamo vuoto non avrebbe senso tutto questo e perderemo energie sacre, però è giusto vederlo in entrambi i modi.

Io l’ho sempre vissuta come la grande lotta tra cuore e cervello e ho provato a vivere in entrambi i versi al massimo per trovare risposte, facendo cavolate per 10 guerre differenti ma anche rendendomi conto che se volevo soluzioni banali la risposta era non vivere.

Cito Aristotele giusto per fare scena “Se c’è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c’è una soluzione perché ti preoccupi?”, questo per riassumere che non è importante secondo me questa guerra di alti e bassi, cuore e cervello e tutto il resto.

L’importante è il viaggio e come decidiamo di vivercelo, quindi alla fine vedere il bicchiere mezzo pieno potrebbe essere anche da vigliacchi, ma preferisco una vita così che non vivere una vita.

A me questo approccio mi motiva e mi tiene vivo poi se c’è una risposta a tutto questo e non è la mia, allora voglio sbagliare fino alla fine”.

Siamo al 2 aprile del 2022, parte il nostro percorso in aula a Roma, inizia l’avventura. Ti guardi intorno e vedi tante persone nuove, tra cui Docente e compagni di corso. Con che aspettative ti siedi in classe il primo giorno?

“In primis apprendere e formarmi, ma l’istinto mi dice che se la DCA come percorso mi sta offrendo tutto questo, mi giocherei tutto che le persone che ho intorno, se hanno questo obiettivo di realizzazione e hanno scelto la DCA proprio per il percorso che offre, allora ho il doppio se non l’infinito di cose che posso imparare”.