Federico Mazzacani, Studente della Digital Combat Academy a Milano

Quest’anno abbiamo deciso di introdurre una novità. La novità è che gli Studenti del Corso a Milano li cominciamo a frequentare di persona anche prima dell’inizio del percorso formativo.

Da anni infatti diciamo che l’esperienza alla Digital Combat Academy parte ben prima della prima lezione. Solo che ad oggi questa relazione pre-corso veniva stimolata tramite call, email e messaggi. Tutto online insomma.

Quest’anno no. Quest’anno la pandemia ci ha costretto a restare distanziati per troppi mesi. Adesso che è possibile farlo, in condizione di sicurezza, è tempo di riappropriarci degli spazi e delle relazioni coltivate di persona.

Morale.

Ieri abbiamo incontrato tre nuovi Studenti del Corso a Milano. Tra questi c’era Federico Mazzacani. Un giovane promettente con grande spirito critico e incredibile velocità di pensiero. Fieri di averlo in aula.

Per voi la sua intervista.

Ogni edificio di successo riesce ad ergersi molto in alto perché ha delle fondamenta solide. Tu che rapporti hai avuto con i tuoi genitori, e quanto la relazione con loro ti ha reso la persona che sei?

“Un detto inglese recita “the apple doesn’t fall far from the tree”, la mentalità dei genitori ha una forte influenza sui propri figli. Mi ritengo una persona estremamente fortunata: i miei genitori hanno una mentalità estremamente aperta e liberale. Per esempio decisero  di non non battezzarmi poiché avrebbero preferito farmi scegliere in autonomia quando fossi stato in grado di farlo liberamente. Con il tempo ho saputo apprezzare questa scelta.  

Da sempre mi ritengo creativo: alle elementari ero “impallinato” da magia e computer. Queste due passioni che sembrano non avere nulla in comune, in realtà, secondo me,  hanno in comune la possibilità della continua ricerca per la soluzione “migliore” : mostrare l’effetto senza svelare il trucco di magia e craccare un programma per avere Adobe gratis (@poliziapostale sono una buona persona, non fatemi del male). Quando ancora gli altri bambini giocavano a yu gi oh, io acquistavo online giochi di prestigio. 

Praticamente ero già un freelancer. Gli step erano semplici: ordinare i giochi (attrezzatura), esibirmi e infine incassare. Incassare direte voi? Ebbene sì facevo parte degli scout perciò ero l’animatore del gruppo per le feste di compleanno. Come nella migliore startup tutto culminò con la mia exit, per lo spettacolo finale. Tutto doveva essere perfetto, tecnico del suono, orchestra, luci e effetti speciali. I miei genitori ovviamente erano in prima fila a godersi lo spettacolo.

Ho tentato di fare lo youtuber, qui trovate  video che ho pubblicato. Dovendo trovare un nome “d’arte”, visto il mio cognome Mazzacani, che tradotto in “inglese”, perchè fa figo, risulta essere staffdogs scelsi dunque magicstaffdogs, poi tramutato in fedestaffdogs. (PS: scusatemi l’uso  il comic sans nei video!)

Nel tempo libero tutto bene, la scuola invece era un disastro: voti bassissimi e molta fatica in tutto quello che facevo, la voglia di studiare c’era ma i risultati non venivano. 

Una mia insegnante consigliò ai miei genitori una visita per capire se fossi dsa: scoprimmo che ero dislessico. Per dirla semplice, leggo molto più lentamente dei normo-lettori e faccio molta fatica a comprendere il testo; a ciò vi è da aggiungere che sono un disastro con i numeri (discalculia). I miei genitori non si fecero abbattere e  mi accompagnarono nel percorso di affiancamento con professionisti, formatori e logopedisti, specializzati. Era una continua lotta con docenti che non volevano capire che, come una persona miope ha bisogno di occhiali, un dislessico ha bisogno di più tempo per i compiti e di supporti  specifici. 

Lo stesso si ripetè alle superiori dove feci  molta fatica soprattutto i primi 2 anni.  Chimica e fisica per me erano “arabo”, in matematica avevo 3.  Ma  cosa ha fatto la differenza? Le materie creative e laboratoriali, che erano anche quelle curricolari, in cui ho avuto la possibilità di esprimermi al meglio.

Questo racconto introspettivo mi serve per far emergere il fatto che, i miei genitori, mi  hanno sempre affiancato ed al contempo lasciato libero di esprimere la mia creatività. Questo mi ha permesso di sperimentare le mie passioni e lavorare di fantasia, cercando di pensare fuori dagli “schemi”. Per un progetto sul dadaismo ho portato un bidet a scuola:  voleva essere una citazione della “fontana” di Duchamp. I miei ovviamente mi hanno portato a scuola per riuscire nella mia “impresa”.

Il mio percorso formativo sta proseguendo a Milano, un luogo stimolante e che offre molte possibilità di contaminazioni, in grado di dare i maggiori stimoli possibili nel mondo digitale”.

Chi lavora nella comunicazione e nel marketing deve avere un pigli particolare, una certa capacità di relazionarsi. Tu che valore dai al networking e quanto ha impattato sullo sviluppo della tua carriera?

“Prima di parlare di networking vorrei parlare di legami personali.  La vera forza deriva dalle persone vicine che qualunque scelta si faccia, nel limite del possibile, ti sosterranno. Gli amici veri, privi di giudizi perchè ti conoscono, riescono a “tirar fuori” il meglio di te ed aiutarti a creare una tua, forte, personalità.

Così come nella vita privata, anche nel lavoro è necessario costruire una rete, un network di professionisti per poter lavorare ed essere contaminato da altri ambienti. Questo è un valore aggiunto nella competitiva società moderna.

Linkedin è un ottimo strumento per condividere contenuti legati alle esperienze professionali, segnalazioni, consigli e commenti aiutano l’algoritmo a capire chi siamo e cosa facciamo. Alla base però rimane il valore aggiunto della relazione umana. Prima ancora di creare contenuti da inserire sui social dobbiamo costruire relazioni umane che possono avere una forte influenza sul nostro presente e futuro. Spesso le nostre migliori opportunità ci vengono offerte grazie alla nostra rete: conoscere le persone giuste nel momento giusto spesso fa la differenza!

Sono socio e formatore di Movimento etico digitale un’associazione che si occupa di  divulgazione etica digitale nelle scuole. I professori delle superiori, con  cui sono rimasto in contatto mi hanno dato la possibilità di intervenire nelle classi da me frequentate alcuni anni fa!  L’energia che i ragazzi trasmettono durante questi incontri, è qualcosa di non spiegabile a parole, un’energia speciale in grado di emozionarti. Nel corso della quarantena grazie a  Google Meet, ho fatto qualche lezione IV e V .  L’unica cosa che mi sento di dire è WOW!

Concludendo, ritengo necessario costruire sane relazioni, il valore che ne può scaturire è  inestimabile. Consiglio a tutti di contaminarsi con persone curiose e intraprendenti, con passioni differenti. Solo così si possono avere punti di vista differenti e crearsi una dinamicità mentale per pensare differente ed essere  una mucca viola“.


In un mondo in cui l’università perde sempre più credibilità, resta saldo il valore della formazione come fonte di crescita personale. Tra accademia tradizionale e percorsi alternativi, che ruolo ha avuto la formazione nella tua vita?

Formazione. Cercando un percoso rilevante dal punto di vista accademico ho scelto una tra le migliori università in un contesto, quello milanese, che per la comunicazione ritengo essere di riferimento, non solo a livello nazionale.  Sicuramente un ottimo ateneo, campus di design, docenti di calibro, tutto molto attraente. Un piccolo dettaglio però, non poco rilevante: avevo sottovalutato che l’approccio accademico era la cosa più lontana dalla mia forma mentis. La maggior parte degli studenti sono esclusivamente concentrati a “prendere 30”. Gli esami hanno una forma che ritengo aberrante: studiare centinaia, migliaia di pagine per presentarti ad un esame per un test a scelta multipla con 15 secondi per pensare alla risposta. Una volta concluso il test sullo schermo compare la scritta, hai (o non hai) superato il test con un coinvolgimento, a livello empatico, inesistente. Non sei considerato una persona ma solamente, nel mio caso, 1024709 che supera il test con 19/30. Un sistema voto-centrico, egocentrico ed autoreferenziale, un laureificio, che mira alla mera competitività senza prendere in considerazione la specificità delle singole persone.  

Mi chiedo, perché sia necessario pensare solo a se stessi, quando il mondo del lavoro, nella comunicazione ma non solo, è strutturato in team? Non è possibile per una persona avere tutte  le competenze delle diverse  professionalità di una struttura lavorativa complessa come sono oggi le aziende moderne.  Perciò è assolutamente necessario costruire un rete di persone in grado di collaborare al meglio, in modo che il risultato finale sia superiore alla somma dei singoli. Solo così è possibile emergere in un mercato competitivo come quello moderno.  

Tornassi indietro un paio d’anni non mi iscriverei più al percorso universitario. 

Credo sia necessario un corretto orientamento nelle scuole superiori, in modo che  i ragazzi possano sperimentare diverse attività per far emergere le loro capacità. Serve un metodo in grado di poter capire se l’università sia l’opzione più vicina  al proprio mindset. Per coloro che sono interessati al mondo della comunicazione, fotografia, video, web design etc. probabilmente  un’accademia o una scuola specifica possono essere le scelte migliori.

Nel mio percorso didattico ho avuto la possibilità di frequentare un istituto tecnico prima ed un  corso specialistico in video marketing & social media strategy poi. In questo momento sto facendo il passaggio da università alla Digital Combat Academy Prima di scegliere ho chiesto diversi feedback sul corso, e ciò che è emerso, il valore aggiunto, il concetto di “famiglia” che emerge, mi fa ben sperare. 

Nella società di oggi, ne sono ben conscio,  la formazione deve essere continua. Soprattutto nel nostro campo non ci si può fermare visto che le cose cambiano giorno dopo giorno; perciò  bisogna essere sempre “sul pezzo” e soprattutto è necessario sperimentare, apprendere, mettere in campo le competenze, fare errori ed imparare dagli errori,  migliorandosi.
Le difficoltà della Dsa, da piccolo mi hanno fatto apprezzare giustamente il valore della lettura, in questi ultimi anni, soprattutto dopo il diploma sono diventato un assiduo lettore visto che leggo mediamente 3/4 libri al mese. Libri tematici sulla crescita personale, marketing e saggi.  Ho anche costruito una lista di libri consigliati su amazon, libri che ho letto e mi hanno lasciato il segno. Potete trovarli qui. Il primo libro di questi, che mi ha illuminato è stato la mucca viola di Seth Godin: i concetti spiegati all’interno sono semplici ma estremamente efficaci”.

Se è vero che siamo la somma matematica delle esperienze che abbiamo vissuto, analizziamo allora quelle principali. Viaggi all’estero, lavori particolari, attività sportive. Quali sono le esperienze principali che dal tuo passato ti porti ancora nel cuore?

“Come ho già detto, la prestidigitazione è stata una delle attività che mi più mi triggerava da piccolo. Ad un mio compleanno, mia zia, quale regalo, invitò un prestigiatore. Ero al settimo cielo. Poi mi sono sbobinato il video dello spettacolo ed una volta capito come funzionavano le illusioni, ho contattato il mago per proporgli degli effetti nuovi. Il mix di colonne sonore che utilizzò mi aveva incantato. Ne presi spunto per utilizzarle nei miei spettacoli. Ancora oggi se ascolto la colonna sonora del film, il magico mondo di Amelie,  La Valse D’Amelie mi emoziono.

Riguardo l’area video, marketing & CO, ciò che ha scatenato in me la scintilla è stato un laboratorio in terza media in cui dovevamo realizzare un video per un concorso nazionale, con tutti gli annessi e connessi: storyboard, montaggio, riprese, ciak etc. In quel momento ho capito che avrei lavorato nel mondo della comunicazione.

Un anno fa il mio ex capo, co-fondatore di un’agenzia verticale sul video-marketing, conosciuto per uno stage con cui ho proseguito per alcuni mesi estivi di lavoro, mi ha contattato per propormi una  collaborazione: l’idea  era quella di creare un podcast sulla creatività.  Loro si occupavano della registrazione delle puntate e ricerca degli invitati, io mi occupavo della post produzione. Nella prima fase essendo una figura “ibrida” mi sono occupato di contattare i podcaster per sponsorizzarci, realizzato le grafiche e montato l’audio. Era tutto allettante e per qualche mese ha funzionato a dovere ma gli esami incombevano. Perciò non riuscendo più ad essere sul pezzo ho deciso, mio malgrado, di concludere questo mio percorso.  Ascolto sempre con piacere il loro podcast perché li trovo di grande ispirazione. Se siete curiosi potete ascoltarlo qui, vi consiglio la puntata 6 con Jacopo Morini creative director della Armando Testa“.

Chi entra nei mari della Digital Combat Academy ha solitamente una bussola ben indirizzata. In quanto capitano della tua nave, dove ti vedi tra 2-3 anni come persona e professionista?

“Tra 2-3 anni mi immagino come professionista del marketing digitale. L’idea è quella di lavorare part-time in una web agency con il ruolo di manager. Nel restante tempo fare il consulente freelance e dedicare un giorno a settimana alla divulgazione digitale nelle scuole. NON sono interessato (attualmente) ad inserirmi in una multinazionale o corporate di consulenza ma bensì preferirei seguire PMI o startup. Sono più propenso a lavorare in un ambiente giovanile e dinamico piuttosto che in una grossa organizzazione con  una rigidità di procedure e protocolli tipiche di queste strutture. 

[Citando il video “digital marketing, che cos’è e come iniziare” mi immedesimo nella persona che dice “non esiste questa cosa”]. 

Mi incuriosisce molto l’approccio che hanno nei paesi nordici in generale. In particolare l’esperienza dell’Estonia mi affascina molto: innovazione e tecnologia la fanno da padroni. Mi piacerebbe conoscere personalmente quella realtà.  

Nei prossimi mesi vorrei fare un’esperienza di formazione in H-FARM, sposo la loro vision e dunque investirei qualche risparmio per fare un micro-master in digital communication o digital marketing.

Nel lungo periodo potrei avviare una mia un’agenzia digitale di comunicazione e marketing anche al momento, sul merito, non ho ancora una strategia. Il mindset imprenditoriale mi appartiene e penso possa essere nel mio futuro anche lavorando a qualche progetto con altri professionisti”.

Collegati con Federico Mazzacani su LinkedIn.