Federica Carbone, Studentessa della Digital Combat Academy a Roma

Appassionata di fotografia, laureata in comunicazione e marketing, famelica divoratrice di libri. Da qualche tempo collabora anche con gli amici di Marketing Espresso. Le diamo il benvenuto nel nostro nuovo Corso a Roma.

Il digitale è una delle passioni che si può avere nella vita – ma ce ne sono tante altre. Di stampo artistico, sportivo, culturale. La tua, di passione, è la fotografia. Ci racconti come nasce questa passione, e come l’hai coltivata nel tempo?

“La fotografia mi ha accompagnato sin da bambina e ancora oggi è ciò che mi appassiona di più. È iniziato tutto con un regalo speciale per i miei 14 anni: la mia prima macchinetta fotografica. Da lì in poi ho avuto uno sguardo molto più attento a tutto ciò che mi circondava. Ogni cosa che si trovava di fronte a me, ogni persona con cui parlavo, ogni posto che visitavo, lo fotografavo prima con gli occhi, immaginavo quanto sarebbe stato bello scattare quella persona, quella cosa, quel luogo proprio così come si trovava e quindi ho deciso di scattare.

Ho frequentato un corso di fotografia, ho letto libri e studiato impostazioni e tecniche su YouTube per migliorare sempre di più. Ho iniziato ad organizzare book fotografici prima ad amici e poi a persone che si fidavano di me e a cui piacevano i miei scatti (quello che mi ha colpito di più, ma anche quello più difficile, è stato il giorno in cui ho fotografato una mamma con il suo neonato per una mostra per la prevenzione al cancro al seno) ma ciò che mi appassiona di più è la fotografia paesaggistica: starei ore di fronte ad un tramonto.

Non mi definisco una fotografa professionista, mi piace semplicemente esprimermi così. Mentre crescevo nella fotografia, ho sempre pensato che questa fosse una passione e che mai potesse unirsi al mondo del digital. In realtà, il tempo e le persone che ho incontrato fino ad ora, mi hanno fatto capire che “avere occhio” è molto importante, anche e soprattutto, in questo ambito. Oggi, lavoro con i social e scatto per i social”.

Il percorso universitario spesso verte più sulle capacità di singoli Docenti che non sulla completezza dell’intero viaggio accademico. Rispetto alla tua esperienza del Corsi, quali aspetti positivi ti senti di segnalare?

“La Sapienza ha molti lati negativi ma anche quelli positivi non mancano. Durante il mio percorso universitario ho incontrato tanti docenti e solo alcuni di loro mi hanno colpito veramente. Ne potrei citare giusto due/tre che mi hanno stimolato di più per il loro modo di insegnare al di fuori degli standard.

Gli aspetti positivi che mi sento di segnalare sono proprio le lezioni di questi docenti, il loro modo di insegnare, gli incontri organizzati con artisti interdisciplinari, i project work a contatto diretto con i dipendenti di un’azienda ma soprattutto la loro voglia di comunicare al meglio ogni aspetto fondamentale della materia”.

Ci sono tanti modi per assimilare informazioni ed emozioni, e ognuno sceglie quello che gli si addice meglio – anche rispetto alla fase della vita in cui si trova e il tempo che ha a disposizione. Tu quali libri hai divorato con piacere di recente?

“Ho sempre amato leggere, lo considero un antistress ed un modo per distrarmi dai momenti in cui mi sento moralmente giù. Ultimamente mi sono appassionata ai libri sul marketing e soprattutto ai libri che vogliono infondere un senso di speranza ed ottimismo in un momento così confuso.

Il libro che ho divorato con piacere è stato ‘La sottile arte di fare quello che c***o ti pare’ di Mark Manson, blogger, scrittore ed imprenditore americano. Un libro leggero ma che allo stesso tempo mi ha fatto riflettere molto sui miei comportamenti, sul mio modo di pensare la vita e le persone.

Tra le tante frasi che mi sono rimaste impresse nella mente, ne voglio ricordare due: “Qualunque miglioramento è basato su migliaia di piccoli fallimenti e l’ordine di grandezza del tuo successo dipende da quante volte hai fallito”. Questo spiega quindi che sbagliare è, non solo normale, ma necessario per poter crescere perché ‘nella vita tutto ciò che conta si conquista superando l’esperienza negativa a esso correlata’”.

Siamo al 2 aprile del 2022, parte il nostro percorso in aula a Roma, inizia l’avventura. Ti guardi intorno e vedi tante persone nuove, tra cui Docente e compagni di corso. Con che aspettative ti siedi in classe il primo giorno?

“La DCA arriva in momento della mia vita in cui ho tanta voglia di crescere e di cambiare sia professionalmente che personalmente. Infatti, l’idea di incontrare, interagire e fare networking con persone che hanno i miei stessi interessi, mi emoziona.

Mi aspetto di conoscere persone motivate e intraprendenti che hanno voglia di raccontarsi ed ascoltare, proprio come me. Mi aspetto, non solo di imparare concetti nuovi, ma soprattutto di metterli in pratica con l’aiuto dei docenti, che non vedo l’ora di conoscere”.