Daniela Zaccheddu, Studentessa della Digital Combat Academy a Roma
Ci sono diversi segnali che indicano la forza di volontà di una persona a seguire i nostri corsi in aula. Il più importante, probabilmente, è quello di accettare di spostarsi da una Regione all’altra pur di farlo. Ebbene, Daniela ci delizierà della sua presenza venendo – rullo di tamburi – direttamente dalla Sardegna. Sotto la sua intervista.
Dalla più tradizionale Unibo di Bologna ai più moderni corsi di la Mesa e Gentili, hai fatto esperienza della formazione da più angoli e punti di vista. Se dovessi riassumere le differenze principali tra la formazione universitaria e quella professionale, quali sarebbero?
“La differenza più tangibile riguarda sicuramente lo studio con i colleghi: questo è un punto a favore per l’università, rispetto alla formazione professionale – che finora ho svolto online – perché in aula mi sono potuta confrontare con gli altri studenti, sia nei progetti pratici sia nello studio pre esame. Per contro, la formazione professionale mi ha dato una preparazione molto più aggiornata rispetto a quella universitaria e, se vogliamo, più diretta e senza troppi “fronzoli”. Nonostante ciò, l’università è un percorso che mi ha trasmesso tantissimo, soprattutto dal punto di vista personale, in vista del futuro: l’adrenalina prima di dare un esame, il confronto con i professori, l’impegno che richiede una tesi sono tutti step che preparano, anche se non del tutto, a ciò che ci aspetta nel mondo lavorativo”.
Di tanti sbocchi professionali hai subito abbracciato la carriera da social media manager. In parte per ragioni di aderenza rispetto ai tuoi interessi, in parte per via delle opportunità concesse a questa figura in qualità di libera professionista. Quali sono state in ordine temporale le tue primissime esperienze lavorative?
“I primi post in assoluto li ho scritti per l’impresa di famiglia, nel 2017, quando ignoravo l’esistenza dell’algoritmo e non sapevo cosa fosse un funnel. Avete presente quando si dice “Li gestisce miocuggino”? Esattamente così, nonostante qualche risultato lo portassi a casa grazie anche ai primi webinar sul social media marketing. Successivamente ho iniziato a gestire i social per un’impresa edile, grazie alla quale ho capito quanto fosse importante il personal brand (anche) per le attività commerciali. In questo caso sono riuscita ad integrare una mia passione all’interno del lavoro, cioè la fotografia. La prima vera strategia, però, è arrivata quando già seguivo uno dei corsi sopra citati, dopo aver appreso nozioni di marketing fondamentali come l’analisi del pubblico freddo, tiepido e caldo”.
Le origini non si dimenticano mai, ma non per questo devono rappresentare ostacoli verso nuovi territori. Portaci all’interno della tua geografia di vita. Dalla Sardegna a Roma passando per Bologna, quali sono stati luoghi centrali della tua esistenza ad oggi?
“Nata e cresciuta a Cagliari fino ai 20 anni, li ho iniziato a capire cosa Non volessi fare da grande. Dopo aver lasciato l’università che mi avrebbe fatto entrare nell’impresa di famiglia, mi sono spostata verso una nuova meta. Ironia della sorte, sarei voluta andare a Roma per studiare recitazione ma per tante ragioni ho optato per Bologna. Inizialmente poco convinta di questa scelta, dopo qualche tempo me ne sono innamorata e ci ho vissuto per dieci anni, senza dubbio i più intensi di tutti. Ho iniziato un’altra facoltà e lì mi sono laureata. Roma è arrivata dopo e continua ad esserci – dove lo trovo un altro Castel Sant’Angelo? – insieme a Cagliari, punto fermo della mia vita sia per la mia famiglia sia per il mio adorato mare”.
Siamo al 2 aprile del 2022, parte il nostro percorso in aula a Roma, inizia l’avventura. Ti guardi intorno e vedi tante persone nuove, tra cui Docente e compagni di corso. Con che aspettative ti siedi in classe il primo giorno?
“Ho altissime aspettative su questo corso, so che imparerò molto e mi vedo già nei gruppi di studio con i compagni di corso a collaborare per portare avanti un progetto in aula. E chissà, magari anche al di fuori di Office Jam. Quel che è sicuro è che non vedo l’ora di iniziare!”.