Claudia Giordano, Fashion Journalist alla Conquista del Marketing di Moda

Founder del magazine BlondyWitch e Co-Founder della Fashion Forward Agency, Claudia ci accompagna per mano nell’industria della moda

L’intervista è uno strumento giornalistico prezioso. Consente di approfondire la conoscenza di una persona e, facendo le giuste domande, di ottenere una serie di insight altrimenti difficili da raggiungere.

Noi della Digital Combat Academy amiamo le interviste proprio per questo. Da un lato creiamo valore per la nostra community, condividendo storie di successo che possono ispirare i lettori. Dall’altro accresciamo la nostra comprensione del mercato, leggendo con attenzione il parere di professionisti che lavorano all’interno di industrie verticali.

Claudia Giordano la pensa come noi. Fashion journalist della prima ora, Claudia ha creato un’imponente macchina editoriale, BlondyWitch, magazine di moda che le ha permesso di esplorare la fashion industry ancora più di vicino. Recensioni di sfilate e tendenze, certo, ma anche interviste a designer e stilisti, punti di contatto con professionisti di settore che hanno espanso la sua conoscenza del mercato.

Dal suo magazine Claudia ha ottenuto tantissimo. In primis, ha consolidato il proprio brand personale e stretto relazioni con personalità di spicco. In secundis, ha individuato uno spazio bianco all’interno di un mercato in cui troppo spesso il lato creativo prende il sopravvento sul marketing. Da qui, l’idea di occupare questo spazio bianco. Come? Aprendo un’agenzia di comunicazione focalizzata in verticale sulla moda.

L’Italia è universalmente riconosciuta come il Paese dello stile, dunque la moda rappresenta uno dei suoi capisaldi culturali. Saper comunicare nella moda è una sfida delicata, e Claudia ha deciso di intraprenderla. Non ci resta che condividere con voi la sua storia. Una domanda alla volta.

Pensando col senno di poi alle tue attuali esperienze lavorative, cosa senti di esserti riportata a casa dalla Facoltà di Scienza della Moda?

“Trovo che l’attuale offerta formativa universitaria, soprattutto nel campo della moda, sia abbastanza lontana da quello che è effettivamente il mondo del lavoro. Questo perché, pur fornendo una base culturale molto ampia e articolata, non introduce davvero in questo settore, né insegna come costruire il proprio percorso professionale nella pratica.

Personalmente, quando ho scelto di iscrivermi al Corso di Laurea in Scienze della Moda e del Costume della Sapienza, l’ho fatto perché l’offerta formativa era molto interessante e prometteva di fornire una preparazione sia letteraria che economica (molti esami erano relativi a tematiche legate proprio all’economia e al marketing della moda). Non mi aspettavo che mi preparasse al mondo del lavoro, ero già consapevole che non avrebbe potuto farlo perché non si trattava di un’Accademia o di una Scuola d’Alta Formazione, ma desideravo che mi desse una preparazione approfondita del settore, cosa che effettivamente ha fatto.

In definitiva della mia laurea mi sono riportata a casa tantissime cose: un metodo di studio in primis, e poi tantissime nozioni a 360° nel campo della moda che mi sono tornate utili quando ho aperto il mio blog e iniziato a lavorare in questo settore”.

Per chi esce dall’Università, spesso, la formazione giunge a un punto di fine. Per te, invece, è stato diverso. Hai strenuamente deciso di continuare il tuo viaggio formativo arricchendolo di altre tappe, tra cui Corsi e Master. Quali sono state le esperienze più significative nel settore della formazione privata?

“Indubbiamente una delle tappe fondamentali è stato il primo master frequentato subito dopo la Laurea Specialistica. Mi ero laureata da circa un mese ed ero totalmente immersa nella ricerca di un lavoro, quando mi sono imbattuta su internet nella presentazione di un Master in Marketing e Comunicazione sulla Moda e sui Beni di Lusso. Ero rimasta letteralmente incantata dall’offerta formativa che era davvero approfondita e toccava argomenti che mi avevano sempre affascinato, ma non avevo avuto modo di studiare all’Università: dal marketing classico al lavoro dell’ufficio stampa, fino allo studio delle varie strategie per posizionare un prodotto moda sul mercato, l’analisi dei competitor e di tutto quello che è lo scenario globale.

È da quel master che mi sono letteralmente innamorata del marketing, tanto da decidere negli anni successivi, di specializzarmi ulteriormente seguendo altri master e corsi specifici sul web marketing e sui social media. Amo poi seguire i webinar e le varie settimane della Formazione dove trovo sempre spunti interessanti da approfondire e, periodicamente, mi dedico allo studio di nuovi argomenti. Chi lavora sul web ha la necessità di aggiornarsi di continuo perché si tratta di un mondo in costante evoluzione, quindi posso dire che la mia formazione è tuttora in corso, tanto è vero che attualmente sto approfondendo il settore degli e-commerce”.

Il primo contatto col mondo del lavoro è sempre il più delicato. Si sbarca su un territorio nuovo ed esplorato, armati di entusiasmo ma senza il supporto dell’esperienza. Che ricordo hai del tuo primissimo lavoro?

“Il mio primissimo lavoro è stato come fashion editor per un free press di Rimini: ricordo ancora che avevo aperto il blog da circa un mese quando ero stata contattata dal responsabile del magazine. Mi aveva proposto una rubrica di moda mensile, ma senza retribuzione. Ero proprio agli inizi e, animata dall’entusiasmo e dalla voglia di farmi conoscere nel settore, avevo accettato considerandola la mia giusta gavetta.

Da lì pian piano erano arrivate tante altre proposte di collaborazioni, quasi tutte gratuite, che però mi avevano portato tanta visibilità, tanti contatti e anche i primi inviti a sfilate ed eventi settore. Dopo circa 6 mesi ero stata contattata da un importante fashion producer della Capitale che mi aveva arruolata per la comunicazione di un importante evento moda in occasione di AltaRoma.

In ogni caso ho un bellissimo ricordo di ognuna delle esperienze vissute in questi 4 anni: ho imparato tanto, da tutto, e questo lo considero davvero un grande risultato”.

Il tuo nome corre veloce sui social media. Circa 4.500 follower su Twitter e oltre 10.000 collegamenti su LinkedIn non arrivano per caso. Come hai coltivato la tua attività di personal branding e quanto tempo le dedichi su base settimanale?

“Amo molto i social perché trovo che siano dei mezzi comunicativi davvero potenti e per questo, fin da subito, ho cercato di curare al meglio i miei canali. Con il tempo e lo studio ho però migliorato la mia presenza in rete, imparando ad usare i social per quello che sono: non luoghi virtuali sui quali vendere a freddo il proprio prodotto, ma strumenti da utilizzare nel modo giusto, come fossero un ponte tra noi e il nostro target di riferimento, puntando prima di tutto su una comunicazione coerente e vera, e poi sulla costruzione di rapporti umani, prima ancora che lavorativi.

Su Twitter ad esempio, mi piace condividere giornalmente notizie di ed interagire con i colleghi, anche con quelli più importanti, che sono una fonte inesauribile di spunti. Su Linkedin invece, ho scoperto che conta tantissimo mostrarsi non solo sotto l’aspetto lavorativo, ma anche sotto quello umano: sul mio profilo non è raro trovare considerazioni personali o spunti di riflessione che desidero condividere con la mia community. In generale dedico abbastanza tempo ai miei canali, ci lavoro ogni giorno per almeno un’ora o due a seconda delle esigenze. Trovo che sia fondamentale coltivare il proprio personal branding in maniera costante nel tempo”.

BlondyWitch è la tua creatura, il tuo progetto. Come nasce l’idea di un magazine di marketing totalmente orientato all’industria della moda?

“Quando è nato BlondyWitch, e parliamo di fine 2013, la mia idea era di creare un magazine dove scrivere di moda a 360° occupandomi di recensioni di sfilate e tendenze. E così era stato per circa 2 anni, ma poi, ascoltando le opinioni e le difficoltà incontrate da molte colleghe, ho capito che era arrivato il momento di passare ‘dall’altra parte’. Sentivo che era arrivato il momento di crescere e di far crescere il mio blog che ha iniziato ad arricchirsi di altri argomenti, soprattutto legati al mondo del fashion blogging.

Ho dunque iniziato ad affrontare diverse tematiche legate a questo mondo, dalle collaborazioni alle strategie da applicare per aprire un blog di moda di successo, cercando di dare dei consigli utili frutto della mia esperienza diretta. La cosa ha riscosso molto interesse, ma sentivo che mancava ancora qualcosa. Intervistando stilisti e designer infatti, mi sono accorta che molti di loro erano totalmente concentrati sull’aspetto creativo e completamente in difficoltà per quanto riguardava invece il personal branding e l’aspetto strategico. Molti di loro non sapevano bene come gestire i propri social o come farsi conoscere, altri non avevano neanche un sito web.

Lì ho capito che volevo fare qualcosa per poterli supportare ed affiancare nel loro percorso di crescita. Così ho iniziato a collaborare con alcune designer e ho deciso definitivamente di specializzarmi nel campo del marketing di moda”.

Concludiamo con altre due parole chiave che riecheggiano potenti sul tuo profilo LinkedIn. Parliamo di Giovanna Vitacca e Fashion Forward Agency, che a giudicare dalla descrizione pare il naturale prosieguo di BlondyWitch. Quali sono i punti di forza di questa agenzia?

“Giovanna è una vera esperta del settore moda e ha una lunga esperienza alle spalle anche come ufficio stampa, inoltre è una persona entusiasta e propositiva e così, quando ho deciso di aprire un’agency focalizzata sul settore moda, è stato naturale chiedere a lei di buttarsi in questa avventura con me. Insieme abbiamo lavorato molto prima di dare vita al nostro progetto, ma alla fine è venuta alla luce Fashion Forward che considero a tutti gli effetti la naturale evoluzione del mio percorso professionale.

Fashion Forward è una fashion communication agency dedicata a tutti i professionisti e realtà emergenti del mondo della moda che desiderano essere affiancati nel loro percorso di crescita. Con Giovanna abbiamo infatti deciso di offrire diversi servizi, dal content marketing al personal branding, dall’ufficio stampa alle digital pr, con l’obiettivo di comunicare il brand nel modo migliore possibile, rimanendo fedeli ai suoi obiettivi.

Credo che uno dei punti di forza più importanti di Fashion Forward sia proprio la sua specificità: di web agency ce ne sono tante, ma di web agency che siano focalizzate in maniera specifica sulla moda no. O comunque sono una minoranza. Invece esistono tante meravigliose realtà moda nel nostro Paese, spesso emergenti e semi-sconosciute, che meritano di essere comunicate: noi desideriamo proprio fare questo, aiutandole a realizzare il proprio sogno”.