Andrea Giarrizzo, da Valguarnera Caropepe al Parlamento Europeo

Abbiamo bisogno di sapere che in Italia si può nascere in un comune di 7.000 abitanti, affrontare infinite difficoltà ed essere protagonisti a Bruxelles

Valguarnera Caropepe è la sequenza di parole con cui decidiamo di avviare quest’intervista. È una sequenza interessante, pittoresca, che a molte persone non comunicherà nulla. Per Andrea Giarrizzo, che a Valguarnera Caropepe ci è nato, questo nome invece dice molto. È il luogo che ha dato i natali a una di quelle persone cui la geografia sta stretta, specie in funzione del talento innato che possiede.

Potreste aver visto il giovane volto di Andrea praticamente ovunque sul web negli ultimi anni. Dai media nazionali che menzionano il suo talento come giovanissimo programmatore alle riviste di settore che comunicano l’ingresso della sua Startup Super School nel network delle Nazioni Unite, Andrea ha saputo combinare con intelligenza competenze imprenditoriale, brand personale e bontà d’animo – la quale si carpisce sia dal suo sguardo genuino sia dalle buone parole che spende chiunque lo conosca.

Abbiamo volutamente usato un titolo che contiene un forte climax perché sentiamo la necessità di mettere sul piedistallo storie come quella di Andrea Giarrizzo. Abbiamo bisogno di sapere che in Italia si può nascere in un comune di 7.000 abitanti, affrontare infinite difficoltà e, nonostante tutto, essere protagonisti a Bruxelles nella mecca della politica europea.

 

Abbiamo avuto il piacere di conoscere i ragazzi di Startup Super School in occasione del Mashable Social Media Day. Validi e appassionati rappresentanti della visione imprenditoriale di Andrea, sostengono un progetto formativo che porta la cultura aziendale nei Licei e nelle Università. Ieri solo in Italia, oggi anche in Croazia, domani chissà dove.

Per chi, come noi, si occupa di formazione digitale, non possiamo che stimare l’impresa di Andrea Giarrizzo, tanto nobile quanto utile – specie nel diffondere una sana cultura del fallimento, così accettata negli Stati Uniti e così spaventosa in Italia. Ebbene, Andrea è una di quelle persone che a noi piace, di quelle che prendono un pugno, si rialzano a e tornano a combattere più forti di prima. Nell’augurargli il meglio nella vita, lasciamo a voi le parole di Andrea Giarrizzo.

Cosa senti di aver riportato a casa di positivo dalla tua esperienza all’Università degli Studi di Catania?

“L’università è fondamentale nella crescita professionale ed umana. Ti insegna moltissimo e soprattutto ti dà la possibilità di affrontare le problematiche con un pensiero molto più responsabile ed analitico, specialmente se fai informatica. Io continuo a studiare presso l’Università di Catania per il conseguimento della mia triennale. Non è stato facile sino ad ora conciliare lavoro e studio ma continuo a farlo”.

Ogni azione parte da un’idea, compresa l’avvio di un’azienda. Su questa scia nasce Startup Super School che si pone l’obiettivo, ambizioso, di portare la cultura aziendale nei Licei e nelle Università, dando un supporto concreto a chiunque percepisca di avere tendenze imprenditoriali. Quali sono, a livello umano e professionale, le soddisfazioni maggiori che tu e il tuo team avete acquisito cammin facendo?

“Mi fanno spesso questa domanda e la risposta che do è sempre la stessa e molto semplice. Con Startup Super School siamo nati con una mission ‘dare ai giovani il desiderio di creare una startup da una semplice idea’ che si è declinata in ‘dare ai giovani la possibilità di esprimersi’. Per me la declinazione della nostra mission è la risposta.

Ad ogni nostro evento i ragazzi sono molto entusiasti e vogliono sempre continuare ed andare avanti, hanno voglia di mettersi in gioco e di esprimere se stessi. Quando vedo questo ho realizzato la mia mission quindi si può anche dire che se un giorno dovesse mai fallirci per le mani Startup Super School noi stiamo bene con noi stessi perché sappiamo che abbiamo portato in porto la nostra mission ed abbiamo dato ai ragazzi la possibilità di credere in se stessi e quindi esprimersi che ribadisco essere quello di cui i giovani italiani al momento hanno più bisogno”.

Restiamo sul tema della Startup Super School. 2.500 studenti ingaggiati sin ad ora sono tanti, ma non stentiamo a credere che l’ambizione vi voglia condurre su verso ben altri numeri e, addirittura, fuori dall’Italia. Se dovessimo giocare col futuro, cosa vedi per la Startup Super School da qui al 2022?

“Siamo molto divertiti da come Startup Super School stia andando avanti sempre più forte. È nato nel 2016 da una sola persona ed oggi ci ritroviamo con partner come Ministero dell’Istruzione, Commissione Europea e supportiamo le Nazioni Unite nello sviluppo sostenibile dei giovani nel mondo.

2.500 studenti sono un numero simpatico ma non è il numero che porta un cambiamento, abbiamo intenzione di aggiungere almeno due zeri a quel numero e non solo in Italia. Siamo ambizioni ma umili. Posso quindi dire che non sarà facile e se dovessimo fallire sappiamo che ci abbiamo provato ed abbiamo sicuramente imparato tante cose ma una in particolare, i giovani sono la chiave del nostro successo, basta solo dar loro gli strumenti e la possibilità per esprimersi, come ribadivo al Parlamento Europeo”.

UN Sustainable Development Solutions Network è un nome che, già di per sé, suona maestoso. Chiunque entri nel network delle Nazioni Unite deve percepire l’aura di importanza che questo ruolo ricopre. Raccontaci quali sono gli obiettivi di questo network e quale ruolo, nello specifico, rivesti nello SDSN Youth.

“In SDSN Youth siamo membri selezionati e quello che sostanzialmente facciamo è supportare le Nazioni Unite nel raggiungimento degli SDGs (Sustainable Development Goals) da qui al 2030. Noi in particolare concentriamo le nostre forze e competenze sul quarto degli SDGs, la Quality Education”.