Andrea Cambiotti, Studente della Digital Combat Academy a Roma

Fondatore di una rivista 100% trasteverina, Andrea entra nelle nostre aule con la sfida di applicare gli strumenti del marketing digitale al mondo dell’informazione ed espandere la propria attività verso l’erogazione di servizi digitali.

Aziende storiche, attività artistiche, eventi locali. Il Ventriloco cerca di valorizzare Trastevere, quartiere storico della capitale che cerca di trovare posto nella modernità così frenetica e, spesso, sciacalla. Quando è nata l’idea di questa rivista e come si è evoluta nel tempo?

“L’idea della rivista nasce in un bel giorno di sole, seduti al tavolino del Bar San Calisto (uno degli ultimi baluardi di resistenza tra le attività storiche del Rione) con gli altri 4 membri fondatori.

Siamo tutti nati e cresciuti a Trastevere ed abbiamo assistito, stiamo assistendo, a questa grande operazione di mercificazione e gentrificazione del nostro Rione, come di tutto il centro storico.

La maggior parte delle persone e delle attività “autentiche” che c’erano, non ci sono più, sono andate per far spazio a BnB e ristoranti turistici ben muniti di “buttadentro”.

Essendo tutti noi comunicatori (scrittori, giornalisti e illustratori) e poco soddisfatti del proprio lavoro dipendente, abbiamo deciso di creare qualcosa di nostro dove esprimerci e usarlo per fare una battaglia.

Vogliamo ricreare una comunità a Trastevere, partendo dai pochi luoghi e persone rimaste, riunendole intorno a qualcosa di tangibile, da qui la scelta della rivista cartacea gratuita”.

Tra sito web e canali social si possono apprezzare sia le “persone” de Il Ventriloco, sia i suoi contenuti tra luoghi, personaggi e storie. Come viene gestita ad oggi la vostra presenza digital e social e quali sono i contenuti che vengono maggiormente apprezzati dagli utenti?

“Ad oggi la presenza è gestita in maniera molto poco organizzata. La maggior parte dei contenuti sono articoli della rivista illustrati e, quando riusciamo, utilizziamo interviste a personaggi del rione o reel montati con video di vecchi eventi.

Ci manca tutta la parte di progettazione delle attività, molta SEO e SEM e anche un pò di fondi per sponsorizzare bene i contenuti piu adatti. Oltre che tutta la parte di fidelizzazione dei lettori e mancanza di capacità di creare una community online di affezionati o persone che condividono le nostre battaglie”.

A volte l’esperienza si forma sul campo, a volte si allena presso corsi di formazione. Ripercorrendo le tappe fondamentali del tuo percorso presso lo studio di progettazione e verso altre realtà formative come Ninja Academy, cercando di guardare il bicchiere mezzo pieno, cosa ti sei riportato a casa di utile?

“Grazie allo studio di progettazione ho imparato a gestire le richieste di un committente per rivolgerle correttamente a un fornitore. Per fare questo, e volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, la precedente formazione in ambito digital marketing, mi è stata utile per svolgere questo lavoro in manieta dignitosa. Ho acquisito i mezzi teorici per comprendere e gestire la richiesta di un cliente”.

Siamo al 2 aprile del 2022, parte il nostro percorso in aula a Roma, inizia l’avventura. Ti guardi intorno e vedi tante persone nuove, tra cui Docente e compagni di corso. Con che aspettative ti siedi in classe il primo giorno?

“Ovviamente non vedo l’ora di conoscere i miei compagni di corso, amo lavorare in gruppo e mi motiva pensare di conoscere persone che come me, sentano l’esigenza di formarsi. Per collegarmi e concludere la risposta precedente, mi aspetto proprio di colmare quella parte che mi manca tantissimo, ovvero la pratica”.