Francesco Morabito, Founder dell’Agenzia di Comunicazione MLP Studio

Consulente durante gli studi universitari, tecnico come sviluppatore frontend e, soprattutto, giovane imprenditore under 30

Continuiamo a spingere sulla strada delle interviste perché qui alla Digital Combat Academy conosciamo il valore delle relazioni. Sappiamo che l’intervista è un formato di comunicazione che viene dal giornalismo ma può essere tranquillamente importato nel mondo del marketing. Si tratta, da un lato, di condividere contenuti di qualità con la nostra community e, dall’altro, di avanzare piano piano nella relazione con una persona interessante. Francesco Morabito è il protagonista di questa intervista e di lui vi basti sapere due cose. Ha meno di 30 anni ed è a capo di MLP Studio, agenzia di comunicazione basata a Roma.

Non è startupper: è un vero imprenditore. Non deve chiedere soldi a venture capitalist per mandare avanti il business: deve far quadrare i conti alla fine dell’anno per fare in modo che, rullo di tamburi, i soldi che entrano siano più di quelli che escono. Sebbene sia scontato agli imprenditori di razza, non lo è del tutto agli startupper, che sono nati e cresciuti in un’epoca della storia in cui troppo spesso l’entusiasmo e le proiezioni prendono il sopravvento sulla realtà. Non è il caso di Francesco, ragazzo con una cultura ingegneristica solida che – come nelle migliori storie della Silicon Valley – ha saputo sfruttare una mentalità tecnica per un business reale.

Il profilo LinkedIn di Francesco non mente. Ha lavorato tanto, sempre, anche durante gli studi universitari che ancora lo vedono protagonista della Facoltà di Ingegneria Informatica. Questo gli ha permesso di sviluppare capacità di multitasking tipiche di chi naviga i mari caotici di una vita fatta sia di studio che di lavoro. Pane quotidiano per un imprenditore, la cui abilità principale deve essere proprio quella di abbracciare la complessità e navigarci con decisione.

Lo abbiamo contattato dopo aver selezionato alcune agenzie di comunicazione cui dare un microfono digitale in cambio di storie interessanti. Francesco Morabito, tra tutti, è il CEO più giovane che abbiamo trovato. Con grande piacere, dunque, lasciamo a lui la parola. E contiamo di incontrarlo presto, dal vivo.

L’Università vive un momento particolare. Il mercato del lavoro evolve in fretta, e l’accademia tradizionale spesso sembra non essere in grado di stare al passo coi tempi. Col senno di poi, cosa senti che ti stai riportando a casa dalla Facoltà di Ingegneria Informatica?

“Il nostro è un settore veloce, che richiede uno studio costante ed una continua pratica con tecniche e metodologie in perenne evoluzione. Personalmente ho avuto un forte periodo di crisi con il mondo universitario, dovuto al dubbio (credo abbastanza comune) di aver fatto la scelta ‘giusta’.

Apparentemente può sembrare che il percorso accademico sia un gigantesco pachiderma rispetto alla velocità del mondo d’oggi e dell’IT, tuttavia, dopo aver ripreso ed oramai quasi concluso gli studi in Ingegneria, quello che mi sento di dirti è che l’aria che si respira in facoltà, così come la forma mentis e le basi che ti offre il mondo accademico sono impagabili e credo siano un must per ogni professionista che voglia esser definito tale.

I momenti di smarrimento sono comuni, tutto sta a come affrontarli, mai dimenticare perché si è iniziato. Le persone curiose si affacciano al mercato del lavoro in anticipo rispetto ai tempi, spesso ben prima di terminare il percorso accademico”.

Quali sono state i tuoi primissimi contatti col mondo aziendale e che ricordo hai di quelle esperienze?

“Quando avevo 8 anni smontavo i computer in ufficio da mia madre, poi crescendo mi sono affascinato al mondo della programmazione. Ho iniziato con una pagina html, poi ho scoperto C: crescendo ho capito ben presto che questo era ciò che mi piaceva fare, e riuscire a trasformarlo in lavoro è stato un percorso naturale.

Ho iniziato a lavorare alla fine della maturità: prima come web designer, poi sono passato allo sviluppo vero e proprio per sistemi CRM e applicativi web. I primi tempi è stata dura, ma ho un bellissimo ricordo del mio senior, con cui collaboro tutt’ora! Crescendo mi sono appassionato al mondo del Web Marketing e della Comunicazione Web – ma lo sviluppo resta la mia passione. Oggi oltre a curare le attività dell’agenzia mi dedico al frontend development tramite lo studio e lo sviluppo di applicativi ed interfacce web con nuove tecnologie come Angular JS”.

Studente, Lavoratore, Docente. Percorso lineare, specie in tempi moderni. Che valore dai alla tua attività didattica allo IED?

“Lo IED è stato un qualcosa di tanto inaspettato quanto meraviglioso – un’opportunità importante in una realtà innovativa, dinamica, piena di menti creative e professionisti con competenze eccezionali. È sicuramente un’esperienza che mi sta facendo crescere molto dal punto di vista professionale”.

MLP Studio è la tua creatura, il tuo progetto. Quali sono i punti di forza della vostra agenzia di comunicazione?

“MLP è il frutto di un progetto che avevo in cantiere da qualche tempo, dopo dieci anni di attività di consulenza e sviluppo tra aziende del settore. MLP Studio è una creatura giovane, in continua evoluzione, con una struttura dinamica, innovativa e giovane (siamo tutti sotto i trenta anni), con competenze trasversali e complementari tra loro. L’agenzia è guidata da me e Mario Paolino, socio co-fondatore e consulente di marketing e sviluppo di nuovi business e brand sul web.

Credo che uno dei nostri punti di forza sia l’approccio con il cliente, aiutiamo ogni giorno imprenditori ed attività che si affacciano sul web a capire come quest’ultimo possa essere uno strumento attivo e concreto per la crescita del proprio business. Questo perché il sito web, per molti oramai superato, è il nostro primo vero biglietto da visita online: partendo da questa ‘prima pietra’ studiamo la creazione di strategie efficaci di comunicazione sul web, non banalmente rivolte alla ricerca dell’ennesimo ‘like’ o della visibilità fine a se stessa”.

Ogni agenzia ha un proprio cavallo di battaglia, una case di study esemplare da condividere. Qual è il progetto di comunicazione, passato o presente, di cui vai più orgoglioso?

“Abbiamo affrontato diversi progetti che ci hanno aiutato a crescere, che ci hanno posto sfide impegnative: questo tipo di attività implica che ci debba essere piena sintonia e sinergia tra il cliente e l’agenzia, comunicare con efficacia per conto di un’attività o di un brand significa capire perfettamente e immedesimarmi pienamente in chi lo rappresenta. Proprio per questo con alcune attività si è stabilito un vero e proprio legame lavorativo di assoluta complicità ed è difficile scegliere un cavallo di battaglia.

Tuttavia confesso che ho un cliente (di cui non faccio il nome in questa sede per ovvi motivi) storico, uno dei primi a credere nelle potenzialità del web marketing tra quelli a cui ne parlavo circa 8 anni fa, che uso spesso come caso studio nei corsi o con i clienti quando andiamo a presentare delle Digital Strategy!”.