Enrico Scianaro, Esempio di Giovane Imprenditoria Digitale

Gli studi di Economia, l’abilitazione da Commercialista, dunque l’ingresso nel mondo delle startup. Il percorso di pochi, un’esempio per tutti

La connessione tra la Digital Combat Academy ed Enrico Scianaro è avvenuta, come nelle migliori storie di networking, grazie a un amico e collega comune. Merito di Gerardo Gorga, fedele Chief Marketing Officer di Whoosnap, la (prima e non ultima) startup di Enrico.

Pochi minuti di conversazione sono bastati per capire il personaggio. Determinazione impressa nello sguardo, ambizione da 30 e Lode, visione limpida del futuro. Tutte caratteristiche che, solitamente, possono convergere in un’unica magnifica direzione. Quella dell’imprenditorialità.

Enrico è il giovane talento pugliese che ha deciso, al momento giusto, di spostarsi a Roma per inseguire una carriera accademica e professionale invidiabile. La Facoltà di Economia gli ha permesso di assaporare diverse prospettive lavorative. E le sue scelte personali gli hanno fatto imboccare la strada più adatta per lui.

Dalla Puglia al Lazio, passando per gli Stati Uniti, Enrico ha avviato prima una startup (Whoosnap) e poi un’altra, recentissima (Insoore). Dopo l’ennesimo traguardo conseguito, ovvero una partnership con Octo Telematics, abbiamo consolidato il nostro giudizio positivo nei confronti di Enrico. E abbiamo capito che fosse il momento giusto di farlo conoscere alla nostra comunità.

Cari Studenti della Digital Combat Academy, leggete qui. In quanto partner della scuola, un giorno Enrico potrebbe essere la persona con cui collaborerete. A voi il piacere di conoscere un talento italiano, a noi l’onore di ospitare le sue parole.

Il mondo cambia, l’imprenditorialità evolve, la barriera all’ingresso per aprire un’azienda si riduce incredibilmente. In questi tempi in cui la parola ‘imprenditore’ risulta spesso inflazionata, o usata in modo improprio, raccontaci dei tuoi inizi. Quand’è che hai capito che, in prospettiva, non avresti voluto avere un capo?

“Diciamo che la parola ‘capo’ non mi entusiasma, preferisco definirmi una persona che gestisce la propria azienda con i propri collaboratori.

Ho capito che fare l’imprenditore doveva essere la mia strada sin da piccolo perché sono sempre stato attratto dalle persone che, nel bene o nel male, sono costrette a prendere decisioni importanti ogni giorno.

Dopo essermi laureato in Economia ed aver superato l’esame per l’abilitazione alla professione del Dottore Commercialista, ho svolto la professione per 3 anni. Durante quegli anni ho capito che non mi piaceva abbastanza essere l’imprenditore di me stesso, ma che mi avrebbe dato più entusiasmo gestire un’azienda fatta di persone. Così ho iniziato a pensare a Whoosnap”.

Le Facoltà di Comunicazione e Marketing stanno vivendo tempi particolari. Sia nell’immaginario collettivo, che nella pratica quotidiana, i rispettivi Corsi di Laurea sembrano essersi scollegati eccessivamente dal mondo del lavoro. Dacci dunque un insight dal tuo universo di riferimento. Le Facoltà di Economia sembrano vivere lo stesso problema o c’è un radicamento più solido al terreno professionale?

“Questa è una domanda che mi viene posta spesso. Secondo la mia esperienza posso dire che Facoltà di Economia insieme a quella di Ingegneria sono in assoluto i percorsi di studio che più aiutano una persona a capire cosa fare nel futuro e permettono alla stessa di poter scegliere in un grande ventaglio di possibilità di lavoro.

Almeno nel mio caso, aver studiato prima Finanza e poi Management d’impresa presso la LUISS Guido Carli di Roma, mi ha messo nelle condizioni di poter scegliere esattamente cosa fare, senza accontentarmi di trovare un posto di lavoro che poco si addiceva alla mia persona”.

Finita la LUMSA, e finita anche la LUISS Guido Carli, un ancora giovanissimo Enrico sbarca ufficialmente nel mondo dei grandi. Passaci qualche dettaglio della tua prima esperienza a Bari come Consulente Finanziario. Come descriveresti il tuo ingresso nel mercato del lavoro?

“Come ho anticipato, dopo essermi laureato ed aver sostenuto la pratica obbligatoria per diventare un commercialista, ho sostenuto l’esame di abilitazione alla professione a 24 anni. Dopo aver superato l’esame ho continuato a svolgere la professione già cominciata durante la pratica in uno studio commerciale in Puglia.

Devo confessarti che entrare nel mercato del lavoro, con lo scopo di trovare nuovi clienti e svolgere la professione nel migliore dei modi, era la cosa più eccitante che mi potesse accadere in quegli anni.

Passare dalla scrivania di casa piena di libri e riassunti sui quali studiare a quella di uno studio professionale piena di documenti e faldoni dei clienti, ti fa’ capire davvero che stai crescendo e che finalmente quello che hai sognato durante gli anni di università si sta realizzando”.

Passiamo a quella che potremmo definire la madre di quest’intervista, colei che tutto ha reso possibile e ha gettato il seme per la partnership con la Digital Combat Academy. Parliamo della startup di cui sei CEO e Fondatore, ovvero Whoosnap. Dalla ricerca degli investimenti alla selezione del personale passando per la gestione day-by-day, qual è l’aspetto più sfidante che hai dovuto affrontare in quanto giovane e talentuoso imprenditore digitale? 

“Fondare una startup e farla crescere è sicuramente una delle sfide più grandi che un ragazzo di 27 anni (età nella quale ho fondato Whoosnap) può affrontare nella vita. Non c’è tempo per pensare ad altro, quasi l’intera giornata è dedicata alla startup.

C’è un aspetto che supera in assoluto tutti gli altri, si chiama ‘Team’. Creare la squadra con cui combattere la guerra ogni giorno, con l’obiettivo di portare l’azienda a fatturare e risolvere un problema concreto ai tuoi clienti, è la cosa più difficile in assoluto.

Tutti i componenti del team, vivono ogni giorno con te le emozioni, le gioie, i problemi, e tutti gli stati d’animo che provi durante la vita dell’azienda.

Trovare le persone giuste, che sposino appieno la tua vision, i tuoi obiettivi e i modi per raggiungerli, è veramente la sfida più grande che una startup affronta nei primi anni.

In Whoosnap, dopo tre anni di attività posso dire di essere stato in grado di creare una squadra vincente, piena di entusiasmo e voglia di arrivare all’obiettivo”.

Whoosnap, Octo Telematics, Insoore. Completa tu il puzzle. Cosa bolle in pentola di nuovo, e grazie a te, nell’industria assicurativa?

“Whoosnap nasce come una piattaforma per mettere in contatto aziende appartenenti al settore dei media con una community di fotografi amatoriali e professionisti pronti a realizzare foto e video dietro una ricompensa economica.

Con Octo Telematics, abbiamo deciso di sfruttare la forza della nostra community di oltre 300.000 utenti e parte della nostra tecnologia per realizzare una nuova applicazione verticale per il mondo assicurativo. Così è nata Insoore.

Insoore permetterà alle compagnie assicurative di ottenere la documentazione fotografica di un veicolo a seguito di un sinistro stradale o durante la stipula di una polizza. Questo si traduce in una notevole diminuzione delle frodi per le compagnie assicurative con un conseguente abbassamento del costo delle polizze per l’automobilisti”.

Concludiamo con un piccolo sforzo creativo. Via la maschera da imprenditore, su la maschera da mentor. Quali sono i 3 consigli principali che daresti a uno studente universitario che ha la prospettiva di aprire una startup ma non sa ancora quali passi muovere?

“Questi sono i 3 consigli che gli darei:

1) Pensa esattamente ad un bisogno che provi continuamente o che pensi sia sentito da qualcuno (anche da un’azienda).

2) Trova una soluzione e raccontala a più persone possibile per capire se quello che hai pensato è davvero interessante. Non preoccuparti, nessuno ti ruberà un’idea. Sicuramente nessuno più di te ha voglia e tenacia nel volerla trasformare in un’azienda. Se dopo questa analisi pensi sia l’idea giusta, realizza un prototipo e inizia a proporla.

3) Porta a termine quanto prima il tuo percorso di studi per dedicarti a tempo pieno alla startup. Ti ruberà tutte le ore del giorno e della notte. Ma ne varrà la pena!”.