Aprire una partita IVA: cosa c’è da sapere
– Dalla rubrica di Francesco Vitiello, “Da studente a freelance del Digital” –
Siamo nell’epoca del work life balance, della riscoperta della propria vita privata, dell’indipendenza professionale.
É ormai risaputo che moltissimi professionisti del digitale, dopo magari diverse esperienze presso web agency, agenzie pubblicitarie, aziende Tech o startup,decidano di mettersi in proprio.
E qui va fatta una prima considerazione:
– Se “ti fai le ossa” presso agenzie, aziende o startup nei primi anni d’attività, la scelta di diventare un freelance è una conseguenza naturale di ciò che hai vissuto ed appreso fino a quel momento;
– Se invece decidi di aprire un partita IVA sin dal principio, sarà fondamentale comprendere che senza un buon personal branding e una buona dose di umiltà e pazienza, sarà complesso procedere.
E credimi che per fare del buon Personal Branding, non serve che tu sia laureato in Marketing, abbia 10 anni di esperienza in Publicis o 1000 argomenti da trattare.
Ora veniamo al nocciolo dell’articolo.
1. Come aprire una partita IVA
2. Il commercialista è come il/la fidanzato/a: scegli con cura
3. Agevolazioni per gli UNDER 35
4. E i costi dove li mettiamo?
5. Considera l’acconto del primo anno
6. Le scadenze saranno dettate da un solo padrone: tu stesso 7. Cosa devi sapere se vuoi fare il Social Media Manager
Come aprire una partita IVA
Faccio una grande premessa: chiaramente non sono un commercialista, ne un massimo esperto in materia, però posso darti delle dritte sulla base della mia esperienza personale.
Anzitutto, aprire una partita IVA non è così complesso come sembra. Puoi farlo in 2 modi:
1. Compila ed invia il modulo apposito all’Agenzia delle Entrate via raccomandata o via PEC;
2. Fai fare tutto al tuo commercialista di fiducia (opzione consigliata se non si vuol perdere tempo).
Il commercialista è come il/la fidanzato/a: scegli con cura
Il commercialista è colui/colei che ti copre le spalle, che ti fa fare le scelte adeguate e che ti segue in ogni tua azione professionale.
Di cosa si occupa nello specifico?
Il commercialista occorre per 3 funzioni:
1. Scaricare spese;
2. Fatturare;
3. Gestire l’intera contabilità.
Ultimo ma non per importanza, offre una consulenza specializzata sul giusto regime contributivo (forfettario, ordinario ecc) adatto alle tue esigenze.
Ti consiglio di scegliere uno studio specializzato. Valuta con accuratezza 3 fattori importanti:
– Puntualità e precisione nelle risposte;
– Disponibilità;
– Umanità (nel gestire il rapporto): in fondo, anche se si parla di soldi, è fondamentale instaurare un dialogo sano e sincero con chi ti segue passo passo.
Ah, non dimenticarti di riferire le cose che contano: sii sempre sincero e fai più domande possibili. In questi casi (come in tutti secondo me), non esistono domande sbagliate ma solo risposte inesatte.
Agevolazioni per gli Under 35
Almeno fino ad oggi, gli UNDER 35 (con reddito annuo inferiore ai 30.000) godono di una tassazione agevolata.
Il carico fiscale totale è del 33% (5% di IRPEF e 28% di INPS) se appartieni alla gestione separata (consiglio vivamente se sei alla tua prima esperienza).
Superati i 35 anni, il carico dell’IRPEF passerà dal 5 al 23% e la tassazione sarà del 51%.
E i costi dove li mettiamo?
Fai bene i conti.
Se la tua mansione richiede l’abbonamento a determinati servizi professionali (software, gestionali, tool), consulta sempre le % detraibili da ogni spesa.
Non dimenticare che anche il commercialista è un costo.
Trova un accordo congruo per il tuo primo anno d’attività e rateizza il pagamento (magari ogni 3 mesi).
Considera l’acconto del primo anno
Dopo il primo anno d’attività, dovrai pagare per ben 2 volte le tasse.
Oltre alle care tasse dell’anno trascorso, ti sarà chiesto di pagare anche l’acconto per le tasse dell’anno successivo.
Per il tuo primo anno d’attività questo regime potrebbe gravare, quindi ti consiglio di calcolare bene le risorse da mettere da parte.
Le scadenze saranno dettate da un solo padrone: tu stesso
Con la partita IVA sarai il capo di te stesso: in questo caso ti troverai a gestire le scadenze in proprio e a ricavare le giornate giuste per un meritato riposo.
Sei padrone del tuo tempo.
Ogni qual volta prendi un nuovo cliente, deciderai tu stesso quante ore dedicargli (al mese): stabilisci subito quante ore impiegherai per portare a termine il tuo lavoro.
Per questo, ti consiglio di stimare un piccolo tariffario a ore da proporre ai tuoi clienti: ti servirà anche per tenere bene a mente il rapporto tra lavoro/guadagni.
Cosa devi sapere se vuoi fare il Social Media Manager
Arriviamo all’atto pratico: voglio fornirti le informazioni adeguate se come me vuoi aprire una partita IVA come Social Media Manager / Consulente di Marketing.
Premessa: la partita IVA è uno strumento che ti deve agevolare, non complicarti le cose.
Per cui, se al momento fornisci delle prestazioni occasionali e non superi il tetto massimo di 5000€ annui, ti consiglio di continuare con la ritenuta d’acconto.
Se invece ti si prospettano collaborazioni continue, allora la partita IVA ti sarà utile.
Se vuoi ricoprire questa mansione, ci sono 2 codici ATECO da far selezionare al commercialista:
– 73.11.01 Ideazione di campagne pubblicitarie
– 73.11.02 Conduzione di campagne marketing e altro
Consiglio il secondo codice per avere una gestione completa delle campagne del cliente e per muoverti più liberamente.
A livello di INPS sarai iscritto alla Gestione separata.
Conclusioni
Ultima nota a margine che mi sento di aggiungere: la partita IVA è uno strumento professionale, per cui possederla, è indice di professionalità nei confronti del mercato, quindi dei tuoi clienti.
Con una partita IVA alle spalle, puoi sentirti libero di prendere in carico qualsiasi collaborazione/progetto e di gestirlo autonomamente.
Attenzione però a non superare il tetto massimo di fatturazione annua di 65.000€. Per quello, datti del tempo.