Silvia Burigana, Studentessa della Digital Combat Academy a Roma

Solo qualche tempo fa intervistavamo sulla pagina Facebook della nostra scuola Veronica Crisafulli, in arte Trilly Bow, CEO di Trilly Shoes e nostra Studentessa imbarcatasi nel mondo dell’imprenditoria, settore lusso.

Oggi la storia si ripete, felicemente, con l’ingresso nella famiglia DCA di Silvia Burigana che, dopo un percorso universitario in Fashion Design si è tuffata nel mercato del lavoro per intraprendere la sua carriera.

Le sue prime esperienze lavorative – sia come capo di un’azienda che come collaboratrice – le hanno consentito di portare a casa tutta l’esperienza concreta sul campo che, oggi, le consente di guidare il timone di Tessa&Tyson, brand artigianale per bambini e neonati.

Felice di averli in aula, ci vedremo con lei il 28 marzo.

Quello della moda è un settore molto particolare, un universo unico con le sue regole e le sue dinamiche. Eppure il tuo percorso di studi ha avuto una direzione precisa sin da subito, grazie al percorso di laurea in Fashion Designer presso lo IED. Raccontaci di questo approccio al settore. Con che aspettative ti eri iscritta, e con quali consapevolezze sei uscita dal percorso di studi?

“Il mio obiettivo, decidendo di intraprendere gli studi in fashion design era quello di avere tutte le conoscenze opportune per sviluppare in autonomia una collezione. Non sono uscita con consapevolezze, quelle le ho acquisite solo nel momento in cui sono entrata nel mondo del lavoro”.

Ogni esperienza, piccola o grande che sia, aggiunge un tassello alla nostra consapevolezza professionale. Sia che si voglia fare un percorso da manager all’interno di un’azienda, sia che si voglia aprire la propria, di azienda. In entrambi casi l’esperienza rappresenta la guida maestra verso un futuro più consapevole. Portaci nelle tue prime esperienze lavorative: da Sublimen ad Azienda Maglieria passando per Gruppo Coin, di cosa ti sei occupata e cosa ti sei riportata a casa da queste esperienze?

“Conclusi gli studi in fashion design, ho voluto subito approcciare al mondo del lavoro e con la superficialità di una ragazza di 23 anni ho deciso di intraprendere un percorso da imprenditrice, prima creando un mio brand ( Sublimen) e successivamente aprendo due concept store. Questi percorsi lavorativi intrapresi senza esperienza mi hanno portato a fare molti errori quindi dopo 3 anni da ‘imprenditrice’ ed innumerevoli soddisfazioni ho ricevuto altrettante sconfitte e ho dovuto concludere questi due percorsi. Ho deciso così di lavorare per altri, continuando ad assumermi tutte quelle che erano le mie responsabilità. Per questo ho intrapreso la carriera da Store manager, e successivamente di assistente stilista, all’interno di un ufficio stile di maglieria. Quello che ho capito, testandolo sia sulle mie attività che su quelle delle aziende per le quali ho lavorato è che un’azienda per andare avanti deve sempre avere due cose: una buona strategia aziendale e un buon cassetto economico”.

C’è chi sostiene che imprenditore si nasca, e chi invece sostiene che lo si possa diventare. Da un lato fare impresa significa essere liberi di vivere secondo le proprie condizioni, dall’altro significa affrontare a viso aperto il rischio del mercato, in assenza di garanzie da dipendente. Tu quando hai sentito il primo stimolo imprenditoriale dentro di te, e come hai gestito questa doppia anima da lavoratrice e leader d’azienda?

“Io ho sempre fatto l’imprenditrice per pura e assoluta passione e forse è proprio a causa di questo che più volte sono rimasta fregata! Un imprenditore o almeno io, non ho mai pensato a malattie, ferie, né tanto meno allo stipendio ma solo a portare avanti l’azienda e farla crescere in maniera esponenziale”.

Studiare è come lavorare: per raggiungere risultati bisogna avere chiari gli obiettivi in testa. Vale per un percorso formativo come il nostro, così per un progetto di strategia digitale rivolto a un’azienda. Se la meta è chiara, il percorso per arrivarci è più limpido. Concludiamo allora con la tua partecipazione alla Digital Combat Academy: cosa vuoi riportarti a casa dal corso?

“Vorrei portarmi a casa tutto quello che mi serve per poter applicare una strategia aziendale di comunicazione per il mio brand. Vorrei inoltre sfruttare queste nozioni per altre aziende che come la mia, hanno il prodotto, l’idea ma non il giusto modo per comunicare quest’ultima. La completezza può portare al successo. Le mancanze solo al precoce fallimento”.