Matilde Atorino, Founder di Bikenbike Alla Conquista Del Cicloturismo

Solida imprenditrice, curiosa studentessa e aspirante marketer. Matilde Atorino è tutto questo in un’unica persona. Umile e ambiziosa.

Grazie a lei scopriamo un nuovo settore: il cicloturismo. Fenomeno consolidato in Paesi come Germania e Francia, ma soprattutto in forte crescita nel Belpaese, il cicloturismo combina sostenibilità ambientale e riscoperta del territorio. Dopotutto, in un mondo frenetico come quello moderno, visitare un nuovo Paese una pedalata dopo l’altra rende l’esperienza di viaggio più lenta, graduale, dunque godibile.

La startup di Matilde, Bikenbike, ha individuato in questo settore un forte potenziale economico. Più ciclovie vengono costruite in Italia nei prossimi anni più l’esperienza in bicicletta diventa appetibile – per turisti e non. Matilde ha preso in considerazione queste e molte altre variabili, disegnando l’ideale punto di contatto tra un’attività che fa bene sia alla salute (del ciclista) che al portafoglio (del Paese).

Costruire un business intorno a una propria passione è una mossa intelligente e nobile. Matilde lo ha fatto con il ciclismo, e ora si è rivolta a noi della Digital Combat Academy per completare il suo profilo dal punto di vista del Marketing Digitale. Dopotutto, chi fa impresa nel settore delle startup innovative deve essere preparato sul tema – dal punto di vista operativo e strategico.

Siamo lieti di incontrare Matilde in Aula il 15 gennaio. Soprattutto, siamo onorati di poter contribuire allo sviluppo del suo progetto imprenditoriale. Un compito sfidante che onoreremo con serietà.

La tua Video-Candidatura è stata molto chiara. Sei Founder di una startup denominata BikenBike e vai a caccia dell’anello mancante nella tua professionalità: il marketing digitale. Iniziamo proprio dalla startup. Quando nasce e in che contesto della tua carriera?

“Bikenbike nasce dalla mia passione per bicicletta e dalla convinzione che la bici sia un ottimo mezzo per visitare il mondo, per escursioni di mezza giornata in una città d’arte o sopra un monte ma anche per viaggi più lunghi.

Mi sono formata professionalmente all’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, dove mi sono diplomata nel 2008. Ho svolto il lavoro di restauratrice di dipinti fino a giugno 2016. Avevo una mia ditta e in tasca il migliore diploma per fare questo lavoro, seppure in un momento di forte crisi soprattutto nel nostro Paese. Ma dopo 4 anni di lavoro presso i Musei Vaticani, mi sono guardata dentro e ho capito che era venuto il momento di tentare un cambio di rotta. Già da qualche mese lavoravo al progetto Bikenbike. Concluso il contratto a tempo determinato in Vaticano, ho dunque deciso di dedicarmi al 100% a Bikenbike.

Così è nata la start up e ho iniziato a muovermi nel mondo del digitale, a me totalmente ignoto fino a quel momento. Ho cercato e trovato dei soci e poi dei collaboratori. Siamo on line da marzo 2017 e ogni giorno lavoriamo per migliorare e far crescere la nostra piattaforma che connette chi cerca e chi organizza esperienze in bicicletta”.

In questa scuola ci occupiamo di marketing, quindi ci interessa chiunque faccia marketing, specie nel campo delle startup. Tra sito web e social media, quali strategia utilizzate sui diversi canali online di BikeNBike?

“Da settembre abbiamo intrapreso campagne Google AdWords e Facebook ADV. Per entrambi al momento abbiamo un budget limitato e quello che facciamo è molta sperimentazione, cercando di capire come essere il più possibile efficaci nell’impostare target e tipo di campagna, cercando di ottimizzare le risorse sia in termini di tempo che di soldi. Non è semplice, credo che ogni caso sia a sé.

La letteratura su cui mi sto documentando da un po’ di tempo, è senz’altro utile per individuare dei binari su cui muoversi. Ma il viaggio è unico e sempre un punto interrogativo. Non ci sono cioè ricette da seguire. Metodo sì. Sicuramente quello che abbiamo capito abbastanza velocemente è che bisogna avere sempre uno sguardo analitico sui comportamenti degli utenti, per esempio su come quello che succede sulla pagina Facebook si tramuta sulla piattaforma in termini di traffico”.

Ci hai menzionato un’esigenza specifica, ovvero la ricerca di uno sviluppatore per la tua squadra di lavoro. Più elementi abbiamo, più facilmente possiamo trovare la persona giusta. Come ti immagini il candidato ideale?

“Senza soffermarmi ora sugli aspetti tecnici, posso dire che siamo alla ricerca di una figura giovane che abbia voglia di rischiare insieme a noi. A fronte ovviamente di un compenso seppure simbolico. L’ideale sarebbe trovare uno sviluppatore che ami la bici, così da rendere la collaborazione più produttiva Abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti quotidianamente a sperimentare e migliorare l’operatività della piattaforma, assecondando i feedback che riceviamo dagli utenti. Stiamo già apportando delle modifiche in questo senso”.

Un passaggio particolarmente nobile della tua Video-Candidatura ha valorizzato il ‘contatto umano’ nel contesto accademico. Approfondiamo dunque il tema, più nel dettaglio. Secondo la tua visione dell’apprendimento, perché l’apprendimento in Aula merita di restare ancora predominante?

“In generale credo che i contenuti siano importanti ma che il tramite sia fondamentale. Ovvero, la rivoluzione francese è di per sé un evento storico affascinante e complesso, che si può senz’altro conoscere attraverso i libri. Ma vuoi mettere avere la fortuna di approfondire con un docente di storia appassionato e che sappia per esempio proporre ai suoi studenti un parallelo tra le tensioni sociali della Francia del XVIII secolo e della Francia di oggi?

Credo che questo valga molto anche per materie come il web marketing. A casa posso leggere e rileggere. In aula spero di poter apprendere ma anche confrontarmi, sviscerare dubbi, ascoltare esempio concreti da persone in carne ed ossa e non solo i casi studi che i libri propongono.

Nel mio caso inoltre sconto la mancanza totale di una formazione in questo ambito. Quindi ottimizzare per me è fondamentale. E poi mi piace l’idea di tornare in aula, avere dei compagni di corso, scambiarmi con loro gli appunti e spero anche qualche risata”.

Concludiamo con una nota comune, che ci unirà dal 15 gennaio. Parliamo della tua presenza al prossimo Corso in Aula della Scuola. Come sei arrivata a noi e cosa ti ha attratto della nostra proposta accademica?

“Ho letto del corso su Facebook. Mi ha attirato la durata del corso e il monte ore: né troppe né troppo poche e i nomi di alcuni docenti come Luca Barboni (di cui sto leggendo il libro sul Growth Hacking) e Jacopo Guedado Mele, che ho incontrato per un veloce confronto su Bikenbike quando ero ancora in una fase embrionale del percorso”.

Esistono sicuramente materie che già conosci, da approfondire, e altre che non conosci, da scoprire. Nel tuo ideale piano di battaglia, quali sono le materie che stuzzicano maggiormente la tua curiosità formativa?

“Come dicevo parto da zero. Ciò che finora ho appreso è frutto di esperienza pratica. Per cui direi che tutte le materie presente lo stesso livello di interesse per me”.