Celeste Tabita, Studentessa del Corso di Marketing Digitale a Roma

Con Celeste abbiamo subito capito di avere a che fare con una vera combattente. Non in senso figurato, come spesso ci piace dipingere i membri della nostra community, bensì in senso letterale. Celeste ha infatti ottenuto la centura nera di Karate a 15 anni, fino a diventare insegnante di questa nobile disciplina sportiva. Averla in Aula rappresenterà un valore aggiunto per tutti.

Questa scuola nasce anche e sopratuttto come risposta alle manchevolezze formative dell’accademia tradizionale. Rispetto alla Facoltà di Scienze della Comunicazione, che giudizio complessivo daresti all’esperienza universitaria e cosa pensi sia possibile riportarsi a casa da tale percorso

“Ogni cosa è un mistero prima di conoscerne le leggi, un mistero che trova forma laddove il pensiero si ferma e trova il pensiero altrui, in una comunicazione che va al di là dello spazio e del tempo.

Scoprire di essere ‘attori/attivi’ di una società in divenire è qualcosa di grandioso, così come rendersi conto che quel sentimento scaturito da un’osservaziine critica del mondo non è il prodotto di una mente insonne ma di uno sforzo comune e ti fa capire che la direzione intrapresa è quella giusta.

La formazione universitaria, per quanto mi concerne, è un viaggio, rivolto nei meandri di quel mondo invisibile fatto di pensieri, teorie, osservazioni, fotogrammi di un passato e di un presente che si abbracciano in un unico disperato tentativo di dare un senso alla realtà.

Astratto come un sogno, propedeutico allla scoperta di sé.

Fondamentalmente penso che sia un modo come un altro per obbligare la mente a conoscersi, nei suoi limiti ed inclinazioni, allenandola esattamente come si farebbe con un corpo.

Lavorarci, è un altro paio di maniche, ci si sveglia dal sogno e lentamente si inizia la giornata”.

Ci sono diversi elementi del tuo profilo che risultano perfettamente in linea ai nostri valori: il primo su tutti, lo spirito battagliero. Parliamo allora della tua esperienza consolidata come maestra di karate. Cosa ti ha spinto a entrare in questa disciplina come atleta, e quando hai deciso di fare il passaggio ad insegnante?

“Le cose importanti della vita, non tutte fortunatamente, ci si rende conto di quanto siano preziose solo dopo averle perse. Il Karate è stato questo per me.

Ho iniziato a praticarlo a 8 anni, sono del 1985, a quei tempi Maestro Miyagi andava forte!

Presi la nera a 15 anni, poi la vita ci portò a trasferirci da Nord a Sud, creando un vuoto quantificabile in km, per la precisione: 663.

Chi ha praticato assiduamente una disciplina, sa bene che importanza abbia il ruolo del maestro, pertanto perdere il mio fu come perdere delle radici.

Ho scoperto qualche anno più tardi che quelle radici erano vive dentro di me, e ho deciso di ricominciare. Non nascondo di essere passata attraverso numerose federazioni, maestri, stili, prima di poter dire ‘mi sento di nuovo a casa’. Eppure, lo sforzo è stato infine ripagato.

Ho iniziato a insegnare per caso, ed è stato proprio grazie all’insegnamento che ho ritrovato quella ‘famiglia’ che da tempo avevo smarrito, a dimostrazione del fatto che ogni tanto nella vita bisogna osare per ottenere un risultato.

Se non avessi iniziato, spinta dalla voglia di condividere, in primis con mia figlia, gli stessi valori che mi avevano forgiato a suo tempo, non avrei mai trovato un’eccellenza come quella che è diventata la mia seconda casa dopo anni di ‘pellegrinaggio marziale'”.

Rispetto al piano di Materie e Docenti della Digital Combat Academy, quali sono le materie che stuzzicano maggiormente il tuo appetito formativo

“Personalmente è l’intero corso a stuzzicare il mio appetito formativo, il modo in cui è pensato, il destreggiarsi tra teoria e pratica; tra materie eterogenee ma allo stesso tempo necessarie le une alle altre.
In tutto ciò, dovendo scegliere direi che le materie che attirano maggiormente la mia attenzione sono quelle relative al mondo dei contenuti, specificatamente: Brand Journalism”.