Antonio Bortolotti, Host & Keynote Speaker del Vacation Rental World Summit

L’intervista che segue è un capolavoro di competenza, determinazione e imprenditorialità – quindi allacciatevi le cinture.

Abbiamo avuto il piacere, e l’onore, di conoscere Antonio Bortolotti grazie ad un’amica comune, Paola Gheis. Antonio è entrato a far parte di questa grande famiglia chiamata Digital Combat Academy per motivi di lavoro.

Cercava infatti un supporto formativo per la parte di Facebook ADV. L’obiettivo? Promuovere la vendita online dei biglietti del suo evento, il Vacation Rental World Summit 2018, manifestazione di stampo internazionale che ospita speaker speaker del calibro di Airbnb, Booking, HomeAway e così via.

Come spesso accade, la relazione di lavoro è diventata un’amicizia perché Antonio si è dimostrato essere un professionista squisito. Sia nella forma, perché è gentile, che nella sostanza, perché è preparato. Collaborare al suo evento è stato un piacevole espediente per esplorare un settore a noi nuovo, quella turistico-ricettivo, e soprattutto entrare nel mondo di un imprenditore di successo.

La storia di Antonio parte da lontano e affronta diversi step interessanti – dal percorso accademico a un’esperienza di 17 anni in Alitalia. Il minimo che potessimo fare era donargli un megafono digitale per consentirgli di narrare il suo percorso alla nostra community. Perché le storie positive meritano di essere raccontate, e noi non ci stancheremo mai di farlo.

Per voi, il genio e l’umanità di Antonio Bortolotti.

Se una persona dovesse tracciare una linea dalla tua esperienza accademica alla tua evoluzione professionale probabilmente non riuscirebbe a connettere facilmente i puntini. Dalla giurisprudenza al settore turistico-ricettivo, infatti, il salto è molto ampio. Col senno di poi, e guardando all’Antonio di oggi, cosa pensi di esserti riportato a casa da quel percorso universitario?

“Molte cose. Primo, è sempre bene fare una due diligence accurata, prima di imbarcarsi in un progetto senza sapere realmente cosa si vuole dalla vita; secondo, ogni esperienza reca in sé grandi insegnamenti, bisogna imparare ad avere la giusta apertura mentale per volerli (e saperli) vedere (e accettare); terzo, essere testardo non è un gran difetto, se ti rendi conto che a un certo punto forse cambiare direzione e ascoltare cosa ti dice il tuo cuore è meglio che correre dietro a chimere magari innestate nella tua testa da altri (la famiglia, gli amici, il contesto sociale, ecc.)”.

Chi frequenta la Digital Combat Academy, sia in veste di Docente che di Studente, ha accumulato al massimo 10 anni di complessiva esperienza professionale. Tu, invece, ne hai investiti 17 solo all’interno di Alitalia. Quanto del lavoro svolto in cielo come steward ti è tornato utile una volta tornato a terra in qualità di imprenditore nel settore turistico-ricettivo?

“Tutto! Ho sempre voluto vedere il mondo per capire l’altro e in questo processo capire meglio chi sono, cosa cerco e cosa voglio nella vita. Viaggiare è sempre stato per me fonte inesauribile di ispirazione, un esercizio costante a rimanere aperto al nuovo, a mettermi sempre in discussione, ad alimentare la mia sete di conoscenza e il desiderio di appagamento interiore.

Sono sempre stato un ‘people person’, perciò per me il contatto con il prossimo è normale, fondamentale e vitale. Per questo ho sempre svolto attività dirette a rendere un ’servizio’ al mio interlocutore. E il reward che ne traggo mi motiva ogni giorno ad eccellere sempre più”.

Nel 2014 parte una delle avventure più stimolanti della tua vita: è il Vacation Rental World Summit, evento che riunisce tutti i Property Owner e i Manager sotto il segno della Vacation Rental Industry. Quando hai avuto per la prima volta lo stimolo di avviare una macchina così complessa, e quali sono state le motivazioni alla base?

“12 anni fa fui invitato da una Big Company del mio settore a parlare sul palco in qualità di relatore a una platea di owners come me, per spiegare il segreto del successo delle mie proprietà; oltre ad essere relatore, ero partecipante e pensavo di andare per imparare tantissime cose, invece rimasi estremamente deluso; continuai a parlare sul quel palco per alcuni anni e a tenere alcuni seminari nel quartier generale di questa azienda a Londra e ogni volta mi rendevo conto che la mia delusione era condivisa anche dagli altri partecipanti. Un giorno dissi alla nuova General Manager che dovevano stare attenti al malcontento di tutta la community di owners e managers dovuto alle condotte poco ‘fair’ dell’azienda stessa nei loro confronti; lei mi rispose: ‘vuoi dire che la gente sta con noi perché deve e non perché vuole?’.

In quel momento capii che era giunto il momento di mettere in piedi l’evento che tutti volevano, e quello che io stesso, come utente finale del prodotto volevo. La prima edizione online del VRWS durò 3 giorni e attrasse 15,000 partecipanti da 49 paesi. Un successo clamoroso che ha aperto la strada all’evento di oggi”.

Facebook Advertising è la ragione per cui, proprio quest’anno, questa scuola è entrata in contatto con te e la tua magnifica realtà. Nonostante tu abbia compiuto passi da gigante in qualità di autodidatta, hai preferito delegare la gestione delle pubblicità su Facebook a persone esterne all’evento. Che riscontro generale hai avuto dal tuo investimento e quanto confidi di puntarci anche per la prossima edizione?

“Un bravo imprenditore sa fare un po’ di tutto; è colui che si è sporcato le mani per primo e in tal modo capisce meglio la materia ed è in grado di prendere decisioni migliori e valutare i partner di maggior valore – o scovare gli impostori in breve tempo; un bravo imprenditore sa anche che non può fare tutto da solo e che deve delegare, ma deve trovare le persone giuste e questo non è facile.

Dopo un po’ di incontri sbagliati ho trovato in Federico la persona giusta, che è stata in grado di aumentare di 10x il ROI, con un intervento costante, misurato in un arco temporale di svariati mesi. Per la prossima edizione vogliamo ripetere senz’ombra di dubbio l’esperienza!”.

L’event marketing è una macchina stimolante per i professionisti di ogni settore. Dalla tecnologia al turismo, vengono condivise competenze e mostrati strumenti di lavoro, ma soprattutto vengono messe in contatto le persone. Quando pianifichi la logistica dei tuoi eventi, quanto peso dai al network e quali gli escamotage che utilizzi per favorirlo?

“Il networking è fondamentale per la riuscita di un evento, perché se le persone tornano a casa sentendo di avere ricevuto valore in varie forme, compreso il contatto umano, torneranno l’anno successivo e ne parleranno con chi hanno intorno, aumentando il referral rate; sembra difficile crederlo, ma se si fanno le cose bene, si crea una sorta di ‘famiglia’, che ha piacere di rincontrarsi nuovamente a un anno di distanza per rivedersi e per confrontarsi su vari temi, aiutandosi vicendevolmente. E di anno in anno la famiglia cresce, arrivando a costituire uno zoccolo duro di ‘aficionados’ che garantiranno il successo di un evento bene organizzato.

Gli escamotage che utilizzo per il networking sono molti; tra questi la creazione, promozione e utilizzo di una app che metta in contatto i partecipanti anche mediante messaggistica privata, prima, durante e dopo l’evento; l’educazione nel corso dei mesi all’utilizzo di tale strumento; l’organizzazione di momenti conviviali prima e durante l’evento; la scelta di una venue spettacolare, che comunichi qualcosa, che abbia un’anima, una storia e non sia impersonale e fredda; la scelta di un luogo di grande charme e interesse, una città che valga da sola il viaggio, a prescindere dall’evento stesso; la scelta della fine dell’estate, quando il tempo è bello e il mio target è alla fine della stagione lavorativa”.