Alessandro Tozzi, diamante della fucina di talenti under 20 di Start2Impact

Abbiamo conosciuto Gherardo Liguori in un pub di Roma, la prima volta, tanti anni fa. Era evidente che quel giovane ed entusiasta esperto di comunicazione politica, nonché blogger del Fatto Quotidiano, avrebbe volato in alto, molto in alto. Aveva la stoffa del professionista selfmade, quel tipo di persona che ha difficoltà ad avere un capo e che, come proiezione di carriera, avrebbe prima o poi avuto la sua, di azienda.

Così è stato e anni dopo, boom, è esplosa la bomba imprenditoriale. A inizio 2017 ha infatti fondato Start2Impact insieme a Virginia Tosti, tenace co-founder e fedele compagna di vita, per dare vita a un progetto tanto nobile quanto ambizioso. Aggregare i migliori talenti under 20 sotto un unico tetto per formarli e metterli in contatto con le aziende italiane.

Il nostro destino imprenditoriale è felicemente collegato a quello di Start2Impact – vuoi perché entrambe le aziende si occupano di formazione, vuoi perché siamo amici – e in quanto partner sono sbocciate numerose sinergie. Da un lato abbiamo arruolato Gherardo come Docente e accolto, proprio di recente, Paola Roversi come Studentessa. Dall’altro, ci teniamo a intervistare i migliori talenti di Start2Impact.

Dopo Davide Zingaretti e Noemi David, oggi abbiamo l’onore di ospitare proprio uno di questi talenti under 20. Si tratta di Alessandro Tozzi, attualmente Studente presso la Facoltà di Comunicazione alla Sapienza di Roma.

Si dice che la fortuna aiuti gli audaci, e Alessandro è stato sia fortunato che audace. Fortunato, perché Gherardo e Virginia sono capitati nella sua scuola durante l’Innovation Tour di Start2Impact. Audace, perché a valle del primo contatto con l’azienda ha deciso di scrivere a Gherardo, gettando i semi di una relazione che lo avrebbe portato meritatamente dentro la squadra di Start2Impact.

Lasciamo la parola ad Alessandro, avendo l’accortezza di imprimerci bene in memoria il suo nome e il suo cognome. Perché l’Italia è piccola, la vita e lunga e, alla fine, le persone in gamba si rincontrano sempre. È stato così tra noi e Gherardo, sarà così tra noi e i suoi giovani talenti.

🎯 La Facoltà di Comunicazione affronta il periodo più sfidante della sua storia, specie considerato il dinamismo dell’attuale mercato del lavoro moderno. Con quali obiettivi realistici ti sei iscritto all’Università e cosa senti di volerti riportare a casa dalla Laurea alla Sapienza?

“È vero, la Facoltà di comunicazione sta vivendo un periodo fondamentale per la sua evoluzione, e purtroppo a mio avviso non lo sta affrontando come dovrebbe a causa della velocità con cui cambiano le cose all’interno della Comunicazione stessa. Non è facile trovare qualcuno a cui attribuire la colpa, questo oggetto di studio è talmente mutevole che si dovrebbero cambiare programmi didattici ogni sei mesi almeno secondo il mio parere.

Perché allora mi sono iscritto a questa facoltà? Sicuramente non per cercare insegnamenti tecnici riguardo ciò di cui dovrò occuparmi in futuro. Innanzitutto mi sono iscritto per comprendere cosa significa comunicare e quali sono le basi teoriche di una materia che usiamo ogni giorno ma che non studiamo nelle scuole.

Poi, sembrerà strano, ma per me l’Università significa imparare cosa vuol dire organizzare il proprio tempo, come gestire la pressione, come instaurare rapporti sinceri e produttivi con i tuoi compagni, come convincere una persona che non ti conosce assolutamente del fatto che sei preparato su determinati argomenti più che imparare nozioni.

Forse molte delle materie che studio attualmente e che dovrò studiare non mi interessano molto, sono sincero, ma non posso negare che l’ambiente universitario è un ottimo campo di allenamento per tutte quelle competenze trasversali che impari indirettamente, senza volerlo, e che poi dovranno essere perfezionate e utilizzate nel mondo del lavoro”.

🎯 Sei stato uno dei primi giovani ad entrare nella fucina di talenti targata Start2Impact. Come hai conosciuto Gherardo Liguori e Virginia Tosti e che giudizio complessivo daresti del loro progetto imprenditoriale?

“Ho avuto la fortuna di frequentare la prima scuola che ha ospitato l’Innovation Tour di Gherardo e Virginia. In quel momento stavo decidendo cosa fare del mio futuro, sono rimasto affascinato dalle opportunità che offre il mondo digitale applicato alla creatività individuale.

Il primo step è stato inviare un’email a Gherardo per chiedere consigli riguardo l’università, sinceramente non pensavo nemmeno di ricevere risposta. Il resto è una storia che stiamo costruendo insieme e che spero darà enormi soddisfazioni a chiunque ne farà parte.

Vorrei che in futuro tutti gli under 20 del nostro Paese non dovranno più disperarsi per decidere quale percorso intraprendere, ma avranno le idee chiare su come possono creare valore grazie al progetto Start2impact, Gherardo e Virginia se lo meritano per tutto quello che fanno”.

🎯 Il tuo profilo LinkedIn parla chiaro. A 18 anni hai sviluppato la tua prima strategia digitale per un’impresa italiana. Nell’approcciarti ad un progetto così ambizioso, quali sfide hai incontrato e come le hai superate?

“Sicuramente quella è stata una bellissima soddisfazione, ma non solo individuale. Ho lavorato con due miei compagni tra cui il mio migliore amico quindi la soddisfazione è stata doppia.

La difficoltà più grande, che penso sia comune a tutti coloro che si trovano davanti a qualcosa di nuovo per la prima volta, stava nel realizzare le idee che avevamo in mente con mezzi pratici e tecnici. Quella volta abbiamo dovuto selezionare solo le intuizioni che abbiamo ritenuto migliori per quante ne avevamo trovate. Ovviamente l’inesperienza ha fatto in modo che ci servisse una mano sul versante ‘operativo’, in questo Gherardo è Virginia sono stati fantastici”.

🎯 Le persone ambiziose hanno due caratteristiche: bruciano le tappe e corrono veloci. È quello che state facendo tu e altri giovani talenti come Davide Zingaretti e Noemi David, tutti uniti dalla voglia di professionalizzarvi ben prima dei vostri coetanei. Se ti chiedessi di immaginare l’Alessandro Tozzi del 2022, tu cosa vedresti nel tuo futuro a medio termine?

“Non posso nascondere che pensare al mio futuro a medio termine è una cosa che faccio spesso, non dico di essere ossessionato ma ho abbastanza chiari i miei obiettivi.

Da tifoso, ed essendo un appassionato di calcio, tra 4 anni non mi dispiacerebbe vedermi nell’ufficio marketing di un club calcistico per dare il mio contributo e rendere unico il rapporto che c’è tra i club e noi tifosi attraverso il digitale, ovviamente meglio se la squadra è quella della mia città!”.